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Vendola all’Unical. «Dai veri educatori a Lele Mora e Corona. Tutti i danni del “berlusconismo”»

Vendola all’Unical. «Dai veri educatori a Lele Mora e Corona. Tutti i danni del “berlusconismo”»
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Vendola all’Unical

E’ stato un Nichi Vendola a tutto campo quello che ieri sera (martedì), nell’aula magna dell’Università della Calabria di Rende (Cs), ha intrattenuto oltre mille persone tra studenti professori e simpatizzanti. Una tappa d’avvicinamento alle primarie del centrosinistra che lo vedono contrapposto a Bersani e Matteo Renzi che si è aperta col saluto da parte di una rappresentante degli studenti calabresi e del preside della facoltà di lettere e filosofia, il professor Perrelli. Il discorso del leader di Sinistra Ecologia e Libertà ha toccato diversi punti, problemi irrisolti di un’Italia che soffre, in primis, di una vera crisi di valori “figlia del berlusconismo”. “La fine del berlusconismo- ha sottolineato- non coincide con l’uscita dal proscenio di Silvio Berlusconi, il berlusconismo non è stata una categoria della politica bensì l’autobiografia di una Nazione e ha riguardato la destra, la sinistra, l’opinione pubblica, il mercato del lavoro e gli apparati di formazione”. “Mi sono addormentato-continua Vendola- in un mondo nel quale il valore sociale era attribuito agli educatori, mi sono svegliato in un mondo alla cui cattedra vi erano Fabrizio Corona e Lele Mora”.

Poi, il Governatore della Regione Puglia, ha lanciato un monito nei confronti delle banche e della finanza considerandola un vero “cannibale” che divora la democrazia. “Il Governo Monti ci deve spiegare perché non ha firmato il protocollo che ha firmato la Germania con la Svizzera e che prevede una tassazione maggiorata per chi deposita i propri capitali nelle banche elvetiche”. Secondo Vendola bisogna “ridurre il potere alle banche e alla finanza e immaginare una ridistribuzione delle ricchezze senza le quali non è possibile finanziare le cose necessarie per l’Italia, non l’acquisto dei cacciabombardieri”. Il leader di Sel si è scagliato poi contro chi lo accusa di essere un “acchiappanuvole” e, dati alla mano ha spiegato tutti i risultati raggiunti dalla sua Regione durante il suo governo, “una Regione all’avanguardia in tema di green economy, di occupazione e di export”.

Si è parlato anche di lavoro e articolo 18, temi molto cari al massimo esponente del Sel: “tra Brindisi e Grottaglie abbiamo impiegato migliaia di giovani ingegneri che, nel distretto aereospaziale hanno brevettato nuovi materiali con cui la Boeing sta costruendo gli aerei del futuro”. “Parallelamente-prosegue Vendola-sto cercando anche di agganciare il passato finanziando antichi mestieri come gli arrotini, i cestai, i maniscalchi”. Parlando poi della riforma dell’articolo 18, un articolo che obbligava il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa e che ora prevede solo un indennizzo per lo stesso, ha affermato che “i diritti dell’essere umano non si possono comprare, non hanno un prezzo”. Vendola ha concluso facendo un appello alla sinistra italiana: “bisogna capovolgere la logica attuata dalla destra che ha abituato una società frustrata a prendersela non contro la clandestinità, ma contro i clandestini, non contro la precarietà ma contro i precari”. “E’ giunta l’ora di combattere con i poveri e contro la povertà, con i precari, contro la precarietà, con i clandestini e contro la clandestinità”.

dall’Unical, Giovanni Durso

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sandra villella
sandra villella
11 anni fa

ho ascoltato con piacere l’intervento di nichi vendola all’unical, ha detto tante verità, ha sottolineato il positivo e il propositivo per una politica nuova ed autentica, bravo nichi