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Naufragio Crotone. Anziana offre cappella di famiglia per seppellire i bimbi morti

Naufragio Crotone. Anziana offre cappella di famiglia per seppellire i bimbi morti
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Un’anziana di 80 anni di Botricello, in provincia di Catanzaro, ha offerto la propria cappella di famiglia per seppellire i corpi di alcuni bambini morti nel naufragio dell’imbarcazione di migranti avvenuto domenica mattina davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese. Nicoletta Parisi, vedova, tre figli, storica titolare di un atelier di moda vicino al luogo della tragedia, quando ha acceso il televisore e si è trovata davanti le immagini crude del naufragio di Steccato di Cutro ha avvertito «come lame di coltello nel suo corpo». E subito si è chiesta: «Cosa posso fare io per queste piccole creature morte in mare?». Immagini che hanno riacceso nella signora il dolore di cinquant’anni fa, per la perdita di uno zio, morto nella guerra in Russia e mai sepolto perché il suo corpo non fu recuperato. Da qui la scelta di cuore, di un cuore grande, di un’umanità incondizionata, per far sì che a quei bambini fosse data questa possibilità. «Quando ho finito di costruire la cappella due anni fa – racconta Nicoletta Parisi – ho detto ai miei figli, io ve la consegno ma ricordatevi di aprire le porte a chi, magari solo su questa terra, dovesse avere bisogno di una degna sepoltura. Non pensavo – ha aggiunto – che sarebbe toccato a me aprire quelle porte. Ma l’ho fatto senza dubitare». E dopo aver avvisato i figli e il sindaco del paese, la signora Nicoletta non poteva non andare dal marito al cimitero. «Tra qualche giorno – gli ha detto – non sarai più solo, verranno a farti compagnia alcuni bambini».

E quando si parla di bambini il pensiero non può non andare alla più piccola delle 65 bare che si trovano al Palamilone, il Palazzetto dello Sport di Crotone. “KR46M0”. Una sigla impressa, per spiegare che in quella bara c’è la vittima numero 46 e che si tratta di un bambino maschio di pochi mesi. Lo zero indica che non aveva neppure un anno. Sulla piccola bara bianca c’è un’automobilina della polizia a testimoniare anche il sentimento di dolore delle forze dell’ordine per quanto accaduto.

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