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La vittoria di Obama, una lezione per l’Italia. Davvero l’America è così lontana?

La vittoria di Obama, una lezione per l’Italia. Davvero l’America è così lontana?
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Italo Calvino scrisse un pregevole libro intitolato “Lezioni americane”; si trattava di 5 lezioni dello scrittore tenute negli USA. Il titolo mi è congeniale per scrivere questa nota sulle recentissime  elezioni degli States. Non pochi, nel mondo, hanno seguito l’evolversi dello spoglio delle schede elettroniche o manuali che ha decretato la vittoria di Barack Obama, un uomo che ha saputo conquistare il cuore di milioni di americani e di altri- moltissimi- cittadini del mondo. Dell’evento voglio rimarcare alcune cose.

Tutti i supporter del candidato vittorioso e del perdente sventolavano le bandierine degli USA; il paragone è con quanto accade in Italia, dove ci si vergogna, quasi, di tenere in mano il Tricolore; da noi alle grandi manifestazioni di piazza vengono sventolate le bandiere piu’ diverse, dei partiti, dei sindacati, delle associazioni ma sono pochissime quelle italiane. Tante bandiere sono segno di diversificazioni o di unione? E penso, ancora una volta, agli staterelli confluiti o annessi al regno d’Italia, nel 1861 e dopo, che hanno portato con sé l’antico dualismo guelfi-ghibellini. Noi non siamo un Popolo unito ma un volgo disperso che nome non ha (mi verrebbe di dire). Noi siamo la patria del particolare.

[smartads]

Il grande insegnamento americano, una vera lezione di civismo, ci  sono stati offerti anche stavolta: lo sconfitto si congratula con il vincitore e prega perché quest’ultimo sappia condurre il Paese verso la prosperità e la pace sociale. Da noi no: I nostri partiti godono a fregarsi i voti l’uno all’altro, perpetuando odio e divisioni. E’ di qualche ora fa la notizia che una certa maggioranza, nella Commissione del Senato, ha deliberato di dare il premio di maggioranza a chi prenderà il 42,5 per cento dei voti, Grillo permettendo. Altra lezione è stata offerta dal presidente Obama. Ho rivisto nei suoi occhi, lo sguardo ieratico di Kennedy quando annunciava la “Nuova Frontiera”.

Questi sono i veri leader del mondo, altro che gli azzeccagarbugli nostrani! Ci avviciniamo a passi spediti verso le elezioni politiche e regionali( Lombardia, Lazio e Molise). Sapremo mettere da parte ciò che ci divide? Guarderemo, finalmente, in avanti per offrire ai nostri figli, nipoti e generazioni future una vera, grande Patria, sia pure inserita ed integrata nell’Unione Europea? Impariamo la lezione americana di queste ore invece di scimmiottare gli aspetti deteriori della stessa America!

Pietro Adduci (Dirigente scolastico)

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