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Ponte umanitario con l’Africa. Sacerdote della Guinea operato in Calabria

Ponte umanitario con l’Africa. Sacerdote della Guinea operato in Calabria
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Nei giorni scorsi, presso il GOM di Reggio Calabria è stato eseguito un delicato intervento chirurgico in urologia robotica. Per il paziente, rappresenta una tappa importante di un complesso percorso di cure oncologiche che ha visto impegnate l’unità operativa di Urologia, e la U.O.S.D. Terapia Intensiva Post Operatoria diretta dal dottor Massimo Caracciolo. L’intervento eseguito dall’equipe urologica diretta dal dottor Edoardo Sgro. Il paziente che in questa occasione vessava in condizioni precarie, si chiama Padre Andrè, di 76 anni, un missionario che esercita il ministero sacerdotale in Guinea (Africa), ha potuto accedere alle cure sanitarie nella Città dello stretto per farsi operare nel Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. “Nelle dinamiche di una malattia oncologica con effetti futuri non prevedibili la presenza affidabile, professionalmente elevata e generosa dei medici come i nostri ha sempre costituito un punto di riferimento sicuro per il paziente ed i suoi cari, dicono dall’ospedale di Reggio Calabria”.

Tutto questo è stato reso possibile grazie all’intervento di mediazione dell’Istituto Nazionale Azzurro in accordo con la Santa Sede che sono riusciti a realizzare in breve tempo un ponte umanitario tra Africa e Italia, unitamente alla Direzione, al personale del GOM e al sistema sanitario nazionale italiano che ancora una volta hanno lavorato in sinergia in una un’attività essenziale per salvare delle vite. Come ha ricordato Papa Francesco: “I pazienti sentono nella persona del personale medico e assistenziale di avere accanto a sé degli “angeli” che li aiutano a recuperare la salute e nello stesso tempo li consolano, sostengono e con l’aiuto di Dio a ritornare nella loro vita di ogni giorno”. Vale per il mondo sanitario ma vale anche per ciascuno di noi per essere: “silenziosi artigiani della cultura della prossimità e della tenerezza”. La prima parola di P. Andrè è stata “Merci” Grazie!

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