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Oriolo e quella frana dimenticata. Nessun ricordo per i 50 anni

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di Vincenzo La Camera – Il 31 marzo 1973 il paese di Oriolo venne invaso da una spaventosa frana che devastò diverse parti dell’abitato e causò la distruzione del campo santo, riaperto nel 2018 come cimitero monumentale grazie ad un lavoro di recupero delle amministrazioni Franco Colotta e Bonamassa. Sono trascorsi giusto 50 anni da quell’evento funesto (dove per la cronaca non ci furono vittime) che ha segnato per sempre la memoria storica del paese dell’entroterra jonico, ma ad oggi ad Oriolo non hanno registrato nessun evento teso a ricordare quella giornata. Per la verità, proprio lo stesso Vincenzo Diego, nel mese di febbraio aveva mostrato la sua disponibilità assieme ad altri cittadini e al maestro Rocco Abate che vive a Milano di affiancare l’Amministrazione Comunale per la realizzazione di una qualsiasi iniziativa da porre in essere per ricordare i cinquant’anni dalla frana. Questa volontà è stata pure protocollata presso il Comune in data 16 febbraio 2023 – all’attenzione del sindaco, Simona Colotta – con un documento recante il titolo: “Commemorazione 50.mo anniversario della frana che colpì Oriolo (1973-2023)”.

Ma a questa espressa volontà di ricordare quella funesta giornata, «oltre che per sviluppare una coscienza civile ed una memoria storica nelle nuove generazioni, anche per stringersi attorno a quelle famiglie che si videro private per sempre delle spoglie dei loro cari ingoiate dal fango», non è pervenuto nessun riscontro da parte del Comune, riferiscono amareggiati i firmatari della richiesta. «I sottoscritti cittadini – si legge nel documento protocollato a suo tempo in Comune – auspicherebbero che l’Amministrazione Comunale si rendesse parte attiva nella realizzazione di una giornata di commemorazione di quel triste evento. La realizzazione in quel sacro luogo di un ceppo di marmo, una stele, una lapide possa dar modo ai familiari di recarvisi per una preghiera». Niente di tutto ciò.

«Tanti cittadini, ma anche istituzioni ed amici vicini ad Oriolo, avevano dato la loro disponibilità a prendere parte, a vario titolo, ad una giornata di commemorazione – commenta l’ex vicesindaco e assessore alla Cultura, Vincenzo Diego -. Era doveroso ricordare quei giorni, una tragedia che segnò intere famiglie che oggi non hanno più una lapide sulla quale pregare o portare dei fiori. Con la nostra richiesta, senza doppi fini, si chiedeva all’Amministrazione Comunale di ricordare la storia assieme all’intera cittadinanza. Una giornata di memoria e di preghiera capace di farci sentire comunità».

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