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Castrovillari festeggia la Madonna del Castello. «L’Oro è segno di sofferenza e speranza»

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di Federica Grisolia – Tantissimi fedeli hanno affollato, questa mattina (domenica 30 aprile), il Santuario-Basilica minore della Madonna del Castello, in occasione della festa patronale. Alle ore 11, la consueta cerimonia dell’Incoronazione che, anche in questi tre anni di pandemia, si è sempre svolta con fede e devozione, seppur in forma ristretta e con distanziamento e mascherine. L’effige della Vergine è stata adornata con l’oro votivo offerto dai tanti devoti e, sul capo, la posa della corona da parte del rettore del Santuario, don Carmine De Bartolo. La Santa Messa è stata officiata da padre Antonio Caruso, parroco della chiesa “San Francesco di Paola”, di Castrovillari. Dopo la celebrazione liturgica, la solenne Incoronazione. Donne vestite con i tradizionali abiti castrovillaresi, le “pacchiane”, hanno formato un cordone in cui si sono susseguiti fedeli e bambini in fila per donare il proprio offertorio, nel segno della più profonda devozione. Tantissimi i simboli in oro, ultima tra tutti la corona posata sul capo del quadro raffigurante la Santa Vergine, a cui è seguito un lungo applauso.

«Da ventotto anni – ha affermato don Carmine – ho l’onore di rinnovare questo rituale dell’oro, segno di gioia, di sofferenza e di tanta speranza». Emozionato anche padre Antonio. «Abbiamo bisogno di anime che sappiano pregare e Maria è il prototipo dell’anima orante. Il cuore che ama muove tutto. Maria ha conosciuto la preghiera continua perché continuo era il desiderio di Dio. La vita cristiana – ha concluso padre Antonio, riprendendo San Tommaso D’Aquino – è un legame di amore. Chiediamo alla Madonna del Castello di essere trasfigurati dalla bellezza dello Spirito Santo, proprio come fece la nostra Suor Semplice». I festeggiamenti religiosi proseguiranno nel pomeriggio con la processione, che partirà dal Santuario per percorrere le vie cittadine, e domattina (lunedì 1° maggio), con la Messa solenne presieduta dal vescovo di Cassano all’Jonio, monsignor Francesco Savino, alla presenza delle autorità; alle ore 18, sarà invece, celebrata dal rettore del Santuario, don Carmine De Bartolo.

Dopo tre anni di stop a causa della pandemia, riprenderanno anche i festeggiamenti civili. Fuochi pirotecnici e serate musicali per concludere, mercoledì 3 maggio, con i Cugini di Campagna in concerto.

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