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Amendolara. Tentata rapina al supermercato. Il racconto del titolare. «Sembrava un film»

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di Vincenzo La Camera – E’ ancora molto provato e scosso il titolare del supermercato ad Amendolara Marina vittima di una tentata rapina giovedì sera in orario di chiusura. Ma allo stesso tempo, da buon padre di famiglia, si è subito rituffato nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Dovrà dimenticare al più presto, o quanto meno provare a metabolizzare, quei minuti di vero terrore che ha vissuto nel suo negozio, dove tutti i giorni si reca a lavorare con sua moglie e altri dipendenti per poter vivere un’esistenza dignitosa, nel rispetto delle regole di vita e dello Stato, nella disponibilità verso la numerosa clientela che varca l’ingresso del market: tutte certezze che sembrano venire meno di fronte a simili episodi, che nella piccola e tranquilla Amendolara fanno ancora più rumore e ingiustamente tolgono la serenità a tutta la comunità laboriosa e civile.

Sono circa le 19.45 di giovedì sera. Leofranco è alle casse per la chiusura contabile di rito, dopo aver salutato l’ultimo cliente. Altri due dipendenti nell’altra ala del negozio sistemano le ultime cose prima di tornare a casa dalle loro famiglie dopo una giornata di lavoro. «Senza accorgermi di nulla, mi sono ritrovato con una pistola puntata alla testa. Un individuo inveiva contro di me, chiedendomi di aprire la cassa». Attimi concitati. «Ho visto quest’uomo con passamontagna, guanti e pistola e con una busta in mano. Mi sembrava di essere in un film. Non capivo nulla», racconta a Paese24. «Il mio pensiero era solo per la mia famiglia. Ero terrorizzato dal fatto che non avrei più rivisto i miei cari».

Il malvivente riesce ad arraffare qualcosa dalla cassa, continuando a minacciare il malcapitato titolare. Proprio in questi frangenti interminabili e di paura vera – quella paura che non si può assolutamente trasmettere nel racconto – il caso ha voluto che una gazzella dei carabinieri si trovasse nei paraggi ed attirata dalle urla che provenivano fuori dal negozio, sito lungo la centralissima via Lagaria, si è precipitata sul posto. Ed è così che i carabinieri della stazione di Roseto Capo Spulico, guidati dal comandante Marco Carafa, hanno fatto irruzione nel supermercato, arrestando il giovane del posto e già noto alle forze dell’ordine. «Di fronte alla scena dell’arresto sono rinato – racconta Leofranco. Mi sono inginocchiato a terra per ringraziare il Signore. Non avevo la forza nemmeno di parlare». Sul posto è giunto anche il 118 di Trebisacce per medicare il titolare del negozio colpito più volte con la pistola (poi rivelatasi una pistola scacciacani) alla mano, che il povero cittadino usava come scudo per difendere la sua persona. «Voglio ringraziare con tutto il cuore i carabinieri prontamente intervenuti e il comandante Marco Carafa per tutto ciò che hanno fatto ed anche per il supporto umano e psicologico che mi hanno fornito». Il giorno dopo, le serrande del negozio si sono regolarmente alzate. I clienti di sempre hanno varcato l’uscio del supermercato per fare la spesa. Leofranco pronto ad accoglierli con la disponibilità di sempre. La vita continua. Anche nella piccola e tranquilla Amendolara. Dove episodi del genere non accadono mai. O forse, non accadevano mai.

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