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I film italiani hanno perso il prestigio che un tempo avevano?

I film italiani hanno perso il prestigio che un tempo avevano?
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Nel lontano 2007, durante un’intervista in occasione del festival di Cannes, il popolarissimo regista Quentin Tarantino si dimostrò parecchio deluso dalle produzioni del nuovo cinema italiano. Lo statunitense, infatti, da sempre un inguaribile fan delle opere cinematografiche italiane degli anni ‘60, ‘70 e ‘80, si sentì in dovere di confessare che i film made in Italy del nuovo millennio gli risultavano noiosi, monotoni e incomparabili rispetto ai leggendari successi del passato.

Tutti potrebbero convenire, in effetti, sul fatto che tra gli anni ‘50 e ‘80 l’Italia ha vissuto una vera e propria età dell’oro dal punto di vista cinematografico. Registi del calibro di Vittorio de Sica, Michelangelo Antonioni e Federico Fellini hanno realizzato vere e proprie opere d’arte in grado di influenzare generazioni di registi e di permettere al nostro stivale di essere conosciuto in tutto il mondo.

Eppure c’è da prendere in considerazione anche il fatto che i tempi siano cambiati, che l’industria cinematografica ormai risponde ad esigenze differenti rispetto a 50 anni fa e che, nonostante tutto, l’Italia sia ancora in grado di sfornare prodotti di inestimabile bellezza. Quale verità, dunque? I film italiani hanno realmente perso il prestigio che un tempo avevano oppure si tratta semplicemente di una comprensibile nostalgia di un passato differente?

L’analogia con il gaming e i casinò online

Parlando di nostalgia del passato, risulta abbastanza facile l’analogia con il mondo dei videogiochi e dei portali di gambling online. Sono tantissimi, infatti, a non gradire l’evoluzione di questo settore, considerando gli anni ‘90 il periodo di massimo splendore che, tuttavia, nei decenni successivi non ha saputo mantenere accesa la propria fiamma. 30 anni fa le grafiche delle opere videoludiche lasciavano parecchio a desiderare, i doppiaggi in lingua italiana erano esilaranti e non esisteva certamente alcuna funzionalità online.

Eppure si rimpiange quella particolare categoria di prodotti, non ritenendo i videogiochi di nuova generazione (pur ricchi di nuove feature e grafiche spettacolari) all’altezza di quelli del passato. La stessa considerazione viene fatta nei riguardi dei casinò online, ai quali si contrappone il ricordo delle sale da gioco fisiche degli anni ‘90 e dei primi anni 2000. Ai tempi, tuttavia, non era di certo possibile giocare nella comodità di casa, né si poteva accedere a tutte le promozioni come quelle elencate nella lista dei bonus di rimborso.

Il cinema italiano nel presente

Spezziamo una lancia, però, anche nei confronti del nostro caro presente. Certo, come abbiamo avuto modo di accennare in precedenza, l’industria del cinema è radicalmente cambiata rispetto a 50 anni fa e così anche la tecnologia, le consuetudini e la società nel suo complesso. Eppure il nostro stivale, negli anni odierni, è stato in grado di produrre opere cinematografiche di elevatissima qualità, riconosciute a livello internazionale.

Possiamo pensare a “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, ma anche a “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, vincitore dell’Oscar nel 2014. I primi celebri cinepanettoni, che da molti rappresentano la brusca chiusura del periodo aureo del cinema italiano, oggi invece sono considerati prodotti di culto, testimoni di un periodo storico di grande benessere e felicità vissuto dalla nazione. Perdipiù, il nostro paese ha avuto modo di eccellere anche nel settore delle serie TV, con prodotti come “Gomorra” o “The Young Pope”, che hanno raccolto un entusiasmante successo internazionale.

Il passato è sempre migliore?

Quello che vogliamo dire, insomma, è che forse alcune considerazioni potrebbero essere leggermente influenzate da questa strana nostalgia del passato che ci impedisce di guardare alla bellezza e alle note positive del presente. Gli anni ‘80, ad esempio, sono quasi sempre citati come gli anni in cui la musica ha raggiunto il suo massimo splendore. In Italia, negli stessi anni, uscivano anche i CD di Pippo Franco e Francesco Salvi lanciava il suo tormentone “Esatto” direttamente dal palco di Sanremo.

Per ogni periodo storico, quindi, si possono ricordare successi e fallimenti, picchi di prestigio e alti livelli di trash. Affermare, dunque, che il cinema italiano abbia ormai perso l’autorevolezza di cui godeva 50 anni fa non è sbagliato, e si tratta anzi di un’opinione abbastanza condivisibile. C’è, tuttavia, da considerare anche il fatto che ormai l’industria cinematografica è interessata a prodotti completamente differenti e quegli stessi prodotti che hanno visto enorme successo nel passato, oggi potrebbero essere destinati indegnamente a floppare.

Oggi, ieri e domani…

Chissà, probabilmente tra una decina di anni rimpiangeremo amaramente i prodotti cinematografici italiani dell’attuale epoca. Scopriremo che alcune serie TV o alcuni film nostrani hanno saputo cogliere appieno le caratteristiche di un’epoca, descrivendo in modo sopraffino un’italianità che non sarà più la stessa. Ad ogni modo, comprendendo le ragioni di chi afferma che prima il cinema fosse migliore, abbiamo la fortuna di poter accedere a tutti i leggendari film del passato di autori come Antonioni, Monicelli e De Sica. Il passato, insomma, ci saluta con la sua signorilità e il suo cappello a bombetta, ma anche il presente ci fornisce spunti, riflessioni e sfide che sono tutt’altro che superficiali. (guest post)

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