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Eurispes: come si risparmia in Italia. I calabresi preferiscono il libretto

Eurispes: come si risparmia in Italia. I calabresi preferiscono il libretto
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La crisi e l’inflazione hanno avuto forti ripercussioni nelle tasche degli italiani, che, dal periodo della pandemia in poi, hanno cambiato le proprie abitudini di acquisto, in una visione di risparmio che riguarda alcuni comparti in particolare. Secondo Eurispes, in un report alla sua 35esima edizione, i cittadini italiani trovano difficoltà nel pagamento di affitti, bollette, mutuo, con incidenze rispettive di tali spese del 48,4, 37,9 e 37,5 per cento. Ad aumentare del 5,6 per cento è anche l’impossibilità di far fronte a spese essenziali come quelle mediche, motivo per cui, per il 38,9 per cento degli abitanti del Belpaese è necessario ricorrere ai risparmi per poter arrivare a fine mese.

Ma quali sono i comparti nei quali si risparmia di più, eliminando spese superflue? Ai primi posti, con il 69,6 per cento, ci sono i tagli sui regali, ma nel 61 per cento dei casi si scelgono negozi o prodotti più convenienti, ad esempio quelli dei discount o di marche low cost,  e si concludono soprattutto acquisti durante occasioni speciali come i saldi stagionali.  Sono invece ben il 77,8 per cento gli italiani che scelgono di ridurre le uscite, dalle cene al ristorante o fuori casa fino ai viaggi e alle gite fuori porta. In questa attitudine al risparmio, l’e-commerce e i servizi telematici hanno rappresentato una importante alternativa agli acquisti e allo svago tradizionali e in loco. Le occasioni per spendere meno, sul web, si sostanziano infatti in varie forme, dai siti di couponing come Groupon e simili ai portali di comparazione prezzi, anche in settori come l’energia, le utenze domestiche, le assicurazioni, le carte di credito e debito.

Non manca chi utilizza codici sconto, online e offline, voucher per i viaggi o per i servizi alla persona tipo estetica e massaggi, programmi cashback, pagamenti a rate. In particolare, sempre stando alla fonte Eurispes sopra menzionata, il 45,8 per cento degli intervistati ha affermato di rateizzare alcune spese, anche tramite piattaforme online di servizi finanziari a zero interessi, tipo Scala Pay, Klarna, PayPal “Buy now pay later”, a cui si rivolgono il 16,3 per cento degli utenti del Belpaese. Si tratta di un dato interessante, perché riflette comunque un trend di non completa rinuncia a prodotti non indispensabili o a forme di entertainment: il 70 per cento del campione del sondaggio ha affermato di non andare al cinema, ma di guardare dvd o anche film in streaming su piattaforma.

Gli operatori del settore dopotutto, da Netflix in poi, hanno puntato su promozioni sugli abbonamenti o su prove gratuite a tempo come quelle di Amazon Prime Video. Lo stesso approccio è quello di altri comparti in cui comunque, almeno sul canale online, si continua a spendere: ne è un esempio il gioco a distanza, che ha segnato, nel maggio 2023, un + 30 per cento di spesa rispetto al maggio dello scorso anno, divisi tra la maggior parte degli operatori presenti in questo elenco e comunque sempre potendo contare su promozioni come i crediti gratuiti dei bonus senza deposito e altre offerte simili. Le prove gratis dei servizi restano un modo gradito agli italiani per svagarsi online, ma anche un vantaggio competitivo per le aziende. Ad affermarsi negli ultimi anni è stato anche il modello “freemium” di Spotify o Youtube Premium: i contenuti delle piattaforme vengono concessi gratuitamente, ma se si vuole utilizzare la versione estesa, illimitata e senza pubblicità è necessario salire di livello e pagare un abbonamento. Anche le app gratuite per i giochi funzionano in questo modo, almeno nel momento in cui prevedono la possibilità di effettuare acquisti in-app.

Da questo quadro di Eurispes emerge dunque un ritratto degli italiani sempre più digitalizzati e votati alla tecnologia, tenendo anche conto che i principali social, su cui si trascorrono diverse ore al giorno, sono gratuiti, come anche le app di messaggistica tipo Telegram, Messenger o Whatsapp. Ci si chiede, in questo contesto dominato dal risparmio via web, che fine abbiano fatto i tradizionali metodi applicati da molti per mettere via un po’ di soldi, magari per far fronte a delle spese impreviste o semplicemente per sentirsi più tranquilli. Un dato interessante, a questo proposito, viene proprio dalla Calabria e in particolare dalla Provincia di Reggio Calabria: se dalla ricerca Eurispes emerge che soltanto 1 italiano su 4 riesce a risparmiare, Poste Italiane parla invece di 755 mila buoni fruttiferi e 510 mila libretti postali attivi al 2022 nel territorio provinciale, su un dato nazionale di 45,5 milioni totali. (guest post)

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