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Trebisacce. Saggio finale per le ballerine della scuola “Scarpette Rosa”

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di Pino La Rocca – A conclusione del lavoro svolto nel corso dell’intero anno, la scuola di danza “Scarpette Rosa” di Trebisacce, fondata oltre 30 anni addietro e condotta dalla direttrice Francesca Smilari ha organizzato, presso la location del salone “San Francesco” del Miramare Palace Hotel, un Saggio Accademico di danza. Per circa due ore le allieve della scuola, bimbe e adolescenti dai 3 ai 12 anni e le signore impegnate nei balli di gruppo, facendo a gara nel dare brio e sostanza espressiva alle loro esibizioni, hanno regalato al pubblico presente un saggio di autentica bravura artistica facendo vivere a tutti quelle emozioni e quelle sfumature artistiche che la danza classica, contemporanea, moderna e di carattere ha assunto nel corso del tempo e nello spazio globale, generando sensazioni ed emozioni uniche.

Lo spettacolo, aperto dal saluto dell’assessore e vicesindaco Nicoletta Tufaro (già allieva della scuola), presentato da Anna Franco, articolato sui testi di Angela De Gaudio e curato dai docenti della scuola Alessandra Nicoletti e Pietro Stamati sotto la guida della direttrice Francesca Smilari, si è strutturato attraverso tre fasi: la prima, un inno d’amore dedicato a Trebisacce e alla trebisaccesità, incarnata nelle note della canzone di Checco Manera e nei versi in gergo dialettale composti e recitati fuori campo dal prof. Piero De Vita. La seconda fase interamente dedicata alla città di Napoli, con canzoni napoletane note in tutto il mondo e con versi in vernacolo recitati fuori campo da Anna Franco. Nella terza fase, lo spettacolo, allietato dalla musica e dalla voce del cantautore cosentino Giulianrei, è diventato più vario e si è sviluppato attraverso una miscellanea di tarantelle calabresi e di balli di gruppo nei quali le signore hanno dato un’ulteriore prova di bravura e di leggiadria.

«Dietro uno spettacolo, come è facile immaginare – ha dichiarato soddisfatta la direttrice della Scuola di Danza Francesca Smilari – c’è la passione per la nobile arte della danza e c’è il duro e impegnativo lavoro di un anno che da allieve e docenti viene affrontato con impegno e con tenacia. Tutto il lavoro diventa però un gioco perché viene condiviso nel clima di grande familiarità che contraddistingue la nostra scuola».

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