di Federica Grisolia – All’indomani del Tavolo sulla Sanità, tenutosi a Castrovillari, di associazioni, sindaci e sindacati, con la partecipazione del consigliere regionale Ferdinando Laghi, continua, malgrado il caldo torrido, l’attività settimanale intrapresa da tempo dal Comitato delle Associazioni (Amici del Cuore, Associazione Famiglie Disabili, AVIS, AVO, Medici Cattolici, Solidarietà e Partecipazione) con il Consigliere Laghi, a tutela dell’Ospedale di Castrovillari, per il diritto alla salute delle popolazioni del Pollino-Esaro-Sibaritide. Tema del sit-in di domani (venerdì 21 luglio), alle ore 10, sempre davanti al nosocomio del Pollino -, sarà la decennale chiusura del Reparto di Ortopedia e la mancata apertura della Riabilitazione Intensiva Fisiatrica (RIF), attesa – e promessa – da oltre dieci anni.
«Quello di Castrovillari – dichiara il Consigliere Laghi – è l’unico spoke dell’Asp di Cosenza a essere privo di un Reparto di Ortopedia, in passato punto di forza dell’Ospedale. Dieci anni fa la chiusura del Reparto è stata determinata dal mancato intervento per sostituire i medici progressivamente andati in pensione, mentre la riapertura è stata impedita – sottolinea Laghi -, trasferendo i nuovi medici ortopedici, assunti e operanti a Castrovillari, in altre sedi e creando le condizioni per le quali il nuovo Primario ortopedico fosse impossibilitato a svolgere le sue mansioni, fino a rassegnare le dimissioni. Fatti assai gravi, considerato anche la frequenza elevatissima delle patologie ortopediche, nonché il fatto che l’Ortopedia è obbligatoria in un ospedale qualificato come “Spoke”. Attendiamo iniziative concrete dall’Asp di Cosenza di una inversione di tendenza. Ugualmente grave – continua ancora il consigliere – la vicenda ultradecennale della Riabilitazione Intensiva Fisiatrica, sempre promessa e mai aperta, malgrado ci siano le condizioni per farlo. L’attuale governo dell’Asp di Cosenza, che ha ereditato questa drammatica situazione, è comunque in debito di risposte tangibili e immediate, non solo alle Istituzioni e alle Associazioni – conclude il consigliere Laghi -, ma, in primo luogo, alle migliaia di pazienti – per la gran parte anziani e fragili – e alle loro famiglie che in questi anni hanno dovuto sopperire in proprio, troppo spesso con disagi, spese e danni fisici irreversibili alla inescusabile assenza di una sanità pubblica doverosamente efficiente».