di Cristian Fiorentino – Prosegue la kermesse “Appuntamenti al Museo” per la rassegna culturale “I Viaggi dell’Anima. Il prossimo incontro in agenda è fissato per sabato prossimo presso il caratteristico cortile del “Museo Diocesano e del Codex” dove si terrà un evento incentrato su storie umane ignorate ma allo stesso tempo che parlano di audacia, angoscia e fiducia. È stata indetta per il 7 ottobre, alle 18:30, la presentazione del libro “Troppo Neri” di Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage.it, arricchito dalle intense foto del fotoreporter coriglianese Francesco Malavolta.

Malavolta si sta occupando, infatti, di questa attualissima tematica da oltre vent’anni documentando i flussi migratori che riguardano il nostro continente.  Immortalando le storie di uomini e migrazioni ha collaborato con rinomate organizzazioni internazionali. S. Tommasi, invece, tra i cronisti influencer più noti d’Italia, appartiene all’esclusivo giornalismo d’inchiesta ed è conosciuto per il suo legame con i diritti umani e civili. Sulla tematica ha scritto una serie di libri di successo e ha fondato l’associazione, senza scopo di lucro, “Sheep Italia”, efficiente nella promozione dei diritti umani. Il volume “Troppo Neri” è un lavoro ardito e emozionante che getta il cuore oltre l’ostacolo incuneandosi nel complesso fenomeno delle migrazioni. L’alchimia tra l’articolista S. Tommasi e il fotografo F. Malavolta permette di tuffarsi in un itinerario singolare per un’avventura esclusiva e appassionante. L’opera percorre gli avvenimenti di chi sfida tutto per avventurarsi in viaggi inesorabili attraversando il mare. E ancora emergono da una parte le disgiunzioni amare con i familiari e dall’altra l’aspirazione di cercare una nuova vita. Il testo va, però, anche oltre presentando le storie delle seconde e terze generazioni di immigrati. Nuove generazioni che vivono nella nostra nazione, condividendo la vita di tutti i giorni con italiani coetanei, ma che frequentemente sbattono contro l’effettività di diritti disuguali. Il libro imprime una traccia profonda invitando a valutare il valore della solidarietà condivisa.