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Amendolara sede di un parco marino regionale. Buoni propositi per creare economia attorno al mare

Amendolara sede di un parco marino regionale. Buoni propositi per creare economia attorno al mare
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di Vincenzo La Camera – Ad Amendolara sono in tanti a pensare che la risorsa mare rappresenti ancora una enorme potenzialità inespressa. Storicamente “Il Paese delle Mandorle e della Secca” ha conservato sempre una cultura agricolo-pastorale, frutto del fenomeno della transumanza, che sicuramente ha influito non poco – assieme a delle oggettive criticità logistiche – sulla scarsa considerazione attribuita al mare, mai individuato come un attrattore utile a creare economia ma soltanto come un elemento ricreativo e gratuito, quindi con pochi o nessun servizio pubblico, a disposizione dei fruitori. Il taglio del nastro della sede del Parco Marino “Secca di Amendolara”, avvenuto ieri sera (venerdì) nei locali del casello ferroviario (detto comunemente “La piccola”) in piazza Fanfani, potrebbe rappresentare un cambio di passo nell’ottica della valorizzazione del mare come macro attrattore e perciò come elemento trainante dell’economia locale.
Il Parco Marino è stato istituito con una legge regionale del 2022 ed interessa i comuni di Amendolara, Trebisacce e Villapiana con sede proprio ad Amendolara, inaugurata appunto ieri sera alla presenza del sindaco facente funzioni Gregorio Scigliano; del consigliere comunale e già sindaco Antonello Ciminelli; del ricercatore della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli con sede staccata regionale ad Amendolara, Paolo D’Ambrosio; del direttore della sede della medesima stazione, Silvio Greco; del commissario dell’Ente Parchi Marini Regione Calabria, Raffaele Greco e della consigliera regionale Pasqualina Straface titolare della proposta di legge che ha portato all’istituzione del sesto parco marino della Calabria ed il primo con una sede inaugurata. Il nome del Parco Marino richiama la Secca di Amendolara, il noto e leggendario (isola omerica di Ogigia) atollo sommerso a circa 20 miglia dalla costa e con la cima più alta ad una ventina di metri di profondità, già oggetto di studio della “Anton Dhorn” che da qualche anno è presente ad Amendolara e che si occupa di ricerca in tema di biodiversità marina di tutta la regione. Ma quali sono le finalità di un Parco Marino? Innanzitutto la conservazione delle specie animali e vegetali presenti nei fondali e quindi la tutela di questa importante biodiversità. E poi, elemento non secondario, la relativa fruizione turistica e culturale di questo enorme patrimonio. La gestione del Parco, ad oggi, è demandata all’Ente per i Parchi marini regionali. (foto Mimmo Valicenti)
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