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“Linda e il gatto Timiel”. In un racconto per bambini riaffiora la vita di campagna

“Linda e il gatto Timiel”. In un racconto per bambini riaffiora la vita di campagna
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di Federica Grisolia Si arricchisce di un libro dedicato all’infanzia la collana “Gli Emersi della Narrativa” dell’Aletti editore. “Linda e il gatto Timiel”, scritta da Rosaria Poi, è un’opera che indaga sul rapporto tra due sorelle, di sette e dodici anni, i loro interessi e i loro vissuti interiori, esplicitati attraverso il rapporto con l’ambiente e i loro animali preferiti: un gatto e un cane. Linda, la protagonista, vive in una grande fattoria con tanti animali e ama scoprire il territorio circostante; Zoe, la sorella adolescente, si impossessa subito di un gatto tigrato che la mamma porta a casa. Tra le due inizia una disputa sul carattere e sul nome del gatto. Linda vive le sue avventure insieme a Toby e il gatto inizia a seguirli e a giocare con loro. Un giorno, però, la bambina si fa male ad una gamba e la situazione cambia improvvisamente.

«L’idea di scrivere questa storia – spiega l’autrice, insegnante di Scuola Primaria – è nata, in primo luogo, dal racconto orale della storia ai miei alunni. Ho riscontrato che molti bambini, pur vivendo in un contesto di campagna come quello di Fontanellato (Parma) dove risiedo, non conoscono nulla dell’ambiente naturale della pianura, della collina circostante, del fiume e dei boschi». Il racconto è diventato, poi, scritto, in maniera analitica e approfondita. La scrittura, infatti, riveste un ruolo importante nel trasmettere messaggi positivi, in questo caso, sul rapporto tra sorelle, nonché tra bambini e animali. Un aspetto interessante, riguardo quest’ultimo, è la dualità di lettura dell’animale come essere naturale, che vive all’aperto e nell’ambiente che gli appartiene oppure dell’animale antropizzato, inteso quasi come elemento decorativo della casa, senza una propria dimensione.

Una motivazione importante che ha spinto l’autrice a scrivere questo libro è quella di favorire lo sviluppo, sin da piccoli, di una maggiore e concreta sensibilità ambientale, in un mondo fatto di supereroi dotati di poteri speciali, che non hanno alcun contatto con la realtà quotidiana; figure mostruose, personaggi della fantascienza e protagonisti di videogiochi. In questo racconto, invece, pagina dopo pagina, emerge una realtà bucolica, la scoperta dell’ambiente naturale, la tutela delle tradizioni agrarie che vanno scomparendo. La storia – scritta con un linguaggio chiaro e semplice, ed una narrazione lineare degli eventi – intende riportare l’immaginario infantile e preadolescenziale ad una realtà di campagna, dove i problemi si affrontano parlando con i genitori e i nonni, ma anche con l’impegno personale. «La realtà – racconta l’autrice – ha inciso nella scrittura come un sostrato esperienziale da cui attingere idee e situazioni. Nella mia infanzia ho vissuto in una fattoria, in collina, dove cani e gatti stavano in un fienile; da qui ho preso alcune idee sul rapporto di Linda e la sorella Zoe con gli animali. In generale, però, la storia narrata nel libro è frutto della mia immaginazione».

E se è vero che i destinatari sono i più piccoli perché la lettura e la visione dei libri aiuta il bambino a strutturare il suo pensiero, il suo mondo interiore, a far emergere le pulsioni positive e ad inibire le pulsioni egocentriche, aggressive e distruttive del carattere, sviluppando empatia con gli altri, Rosaria Poi vuole rivolgersi anche ai lettori più adulti. «Dopo la pandemia Covid 19 è emerso con chiarezza nella pedagogia dell’emergenza che bisogna rimodulare il nostro vissuto presente con due linee di pensiero: innovazione ed essenzialità. Innovazione significa recupero e tutela del nostro paesaggio anche attraverso le innovazioni tecnologiche, ma soprattutto recuperare le buone pratiche della gestione agraria del passato. Essenzialità – conclude l’autrice – significa che, in una visione ecologica del futuro, tutti dobbiamo tornare ad una semplicità di costumi, dobbiamo ridurre i consumi, modificare le nostre abitudini improntandole al rispetto per la natura e per l’uomo, come la saggezza antica ci ha tramandato».

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