di Vincenzo La Camera – Giornata storica, quella odierna del 30 aprile 2024, per la Calabria e la provincia di Cosenza con la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il presidente, per la Festa dei Lavoratori del Primo Maggio, ha visitato il distretto agroalimentare nella provincia di Cosenza e nella fattispecie gli stabilimenti Gias (alimenti surgelati) di Mongrassano e la Granarolo di Castrovillari (nella foto). Qui, attorno a mezzogiorno, Mattarella ha incontrato i dirigenti e soprattutto i lavoratori. Nello stabilimento della Granarolo a Castrovillari, in località Cammarata, il presidente Mattarella è intervenuto alla celebrazione della Festa del Lavoro nel corso della quale hanno preso la parola: Giovan Battista Perciaccante (presidente di Confindustria Cosenza); Gianpiero Calzolari (presidente di Granarolo); Gaetano Piraino (rappresentante sindacale aziendale dello stabilimento Granarolo). La celebrazione si è conclusa con gli interventi del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, e del Presidente della Repubblica. Il presidente della Repubblica è stato accolto dal governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto; dalla presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro e dal sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito.
«Il lavoro è libertà – ha detto il presidente nel suo discorso a Castrovillari -. Anzitutto libertà dal bisogno; e strumento per esprimere sé stessi, per realizzarsi nella vita. I progressi straordinari della scienza e della tecnica per migliorare la qualità e la sostenibilità dei prodotti e dei servizi, devono essere sempre indirizzati alla tutela della dignità e dell’integrità delle persone, dei loro diritti. A partire dal diritto al lavoro». E ancora: «Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. È appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale. Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri». Un altro passaggio del discorso presidenziale con un evidente riferimento ai rischi dell’autonomia differenziata.