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“Giornata Mondiale del Rifugiato” a Villapiana. «Per una giusta e piena accoglienza»

“Giornata Mondiale del Rifugiato” a Villapiana. «Per una giusta e piena accoglienza»
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di Federica Grisolia – In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2024 (che ricorre il 20 giugno in tutto il mondo, istituita nel 2001 dall’UNCHR ndr), si terrà venerdì 5 luglio, in Piazza Dante, a Villapiana centro, un evento dal titolo “Un mondo aperto”, organizzato dalla Cooperativa Sociale “Le Nove Lune Onlus” ETS, in qualità di Ente gestore del progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrata), del Comune di Villapiana (Ente titolare). Un momento di riflessione per tutti, per chiedere una giusta e piena accoglienza per chi continua a fuggire da conflitti e persecuzioni, per chi rischia la propria vita nella speranza di poterne vivere una nuova, per chi ha sempre vissuto ai margini e lotta per migliorare il proprio futuro.

Dopo i saluti istituzionali, alle ore 20, ci sarà l’intervento di Oussama Omrane (MSF), mediatore culturale per Medici Senza Frontiere. Alle 20.30 ci sarà uno spettacolo teatrale della compagnia Scena Verticale che proporrà il melologo calabrese “Re Pipuzzu fattu a manu” di e con Dario De Luca, sonorizzazioni originali eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco. Il melologo è liberamente tratto dalla fiaba calabrese “Re Pepe”, raccolta da Letterio di Francia e riscritta da Marcello D’Alessandro (Italo Calvino l’aveva inserita nella sua raccolta “Fiabe italiane” con il titolo “Il reuccio fatto a mano”). Dalle ore 22, musica etno-africana del Dj Katanga United.

«Attraverso questi eventi – spiegano gli organizzatori – si ha la possibilità di far conoscere alle comunità, che hanno accolto migranti e rifugiati, quel potenziale invisibile ai nostri occhi, proponendo una serie di attività volte a favorire una giusta e concreta integrazione e accoglienza attraverso: creatività laboratoriale, incontri culturali e momenti di reale condivisione. I rifugiati hanno bisogno di nuove opportunità per divenire membri attivi delle comunità che li ha accolti, aspirando a poter esprimere i propri talenti e le proprie passioni, al fine di provvedere alle proprie famiglie e contribuire ai Paesi che li ospitano».

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