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Albidona, abitazione in fiamme. Salvi per miracolo una madre con il suo bambino

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Salvi per miracolo, ad Albidona, scampati al fuoco che divorava l’appartamento in cui vivono, passando da una stretta finestra e rischiando di cadere nel vuoto per raggiungere il balcone distante un metro dalla finestra. «La mia immensa gratitudine – riferisce Fortunata Aurelio, giovane farmacista e proprietaria del fabbricato andato a fuoco – va ai Vigili del Fuoco di Castrovillari e di Trebisacce il cui impegno professionale ha consentito che non tutto andasse distrutto, ai miei concittadini che si sono prodigati senza riserve per recuperare, dalle macerie del fuoco, oggetti e suppellettili ancora utilizzabili e, soprattutto, ai tre giovani che con il loro intervento hanno salvato mia madre e mio fratello di 12 anni».

Repertorio

Lei, Fortunata Aurelio, dormiva al piano di sotto insieme con il compagno e non si è accorta di niente fino a quando non hanno suonato al portone di casa per avvertirla che l’abitazione superiore stava bruciando. La cronaca di una tragedia scampata comincia poco dopo la mezzanotte tra lunedì e martedì. La canna fumaria del camino del livello più alto dello stabile, prende fuoco e si rompe. Calcinacci e fuliggine incandescente piombano sul fuoco ancora acceso del caminetto, alimentando le fiamme che si propagano ad una credenza in legno e, di seguito, al resto dell’arredo della cucina. La mamma della dottoressa Fortunata, spesso si sveglia. Così accade anche quella notte.

La donna percepisce l’odore acre del fumo e, affacciatasi dalla porta della camera da letto, nota le fiamme che divampano in cucina e bloccano l’uscita dello stabile sulla strada. Sveglia il figlio dodicenne e, con grande prontezza, mentre il fumo denso e acre comincia ad invadere anche la camera da letto, spalanca una piccola finestra che dà sulla strada sottostante e si cala fuori, pericolosamente, per raggiungere il balcone distante un metro dalla finestrella. Poi aiuta il figlio a venir fuori e raggiungerla sul balcone. La donna comincia ad invocare aiuto, urlando a squarcia gola. I vicini non sentono così come la figlia al piano di sotto. Allora comincia a gettare giù per strada vasi di fiori e quant’altro per attirare l’attenzione e sperare che qualcuno la senta.

Sono tre giovani che notano la donna ed il figlio sul balcone. Li raggiungono e grazie ad una Fiat panda parcheggiata sotto il balcone, lo raggiungono ed aiutano la donna ed il figlio a scendere, prima sul tetto della Panda e poi in strada. L’allarme è ormai lanciato. In pochissimo tempo giungono i Vigili del Fuoco, il figlio maggiore della donnna, Vincenzo Aurelio e la gente del posto. All’alba, lo spettacolo è spettrale. Il fuoco ha divorato le travi di legno che sostengono il tetto provocandone il crollo. I Vigili del Fuoco completano l’opera mettendo in sicurezza l’abitazione che, come tutto lo stabile, deve essere sottoposta a perizia per verificare che la palazzina non abbia subito danni strutturali e sia ancora abitabile almeno nei piani inferiori.

Franco Maurella

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