di Vincenzo La Camera – “Odi et amo” per un segnale forte contro la violenza sulle donne, con la voce, le parole e i corpi danzanti degli studenti e delle studentesse – con la partecipazione di alcuni docenti – del Polo Liceale di Trebisacce, guidato dalla dirigente scolastica Elisabetta D’Elia. Uno spettacolo incalzante, armonioso è andato in scena venerdì sera nel cinema teatro di Trebisacce. “Odi et amo” (Odio e amo), l’incipit del carme 85 del poeta latino Catullo, si apre al teatro grazie ai testi di Filomena Presta che diventano quattro pieces teatrali (Favola Buia, Muta, Femmena e mare, Madame) intervallati da spazi musicali con le canzoni di Fabrizio De Andrè, riproposte dalle voci dei giovanissimi Enrico Durso e Francesca Moscatelli, accompagnati dalla chitarra di Domenico Maradei e da performance danzanti della scuola di danza “Scarpette Rosa”.
Sullo sfondo la sopraffazione della generazione maschile sulla donna, che può essere violenza fisica da parte del maschio brutale ma anche psicologica con le armi del chiacchiericcio da parte delle stesse donne. Ed ecco che “Odi et amo” si presenta come il degno atto finale di un percorso di bellezza, di arte, di consapevolezza da parte degli studenti e delle studentesse del Polo Liceale di Trebisacce, accompagnati per l’occasione dall’attrice Giusi Rotondò, diplomata presso il Laboratorio di Arti Sceniche di Roma. «Dare voce attraverso il talento ad un dramma strisciante. I nostri ragazzi hanno smosso davvero le coscienze attraverso linguaggi nuovi per la scuola. Questa generazione ci regala speranza per il futuro», commenta la dirigente scolastica, Elisabetta D’Elia, al termine dello spettacolo.