Morano Calabro. Torna lo storico Presepe Vivente nel borgo antico
di Vincenzo La Camera – Tutto pronto per la XIII edizione del Presepe vivente a Morano Calabro. L’evento si terrà, secondo consuetudine, nel quartiere San Pietro, cuore del centro storico, a ridosso dell’omonima Chiesa Arcipretale. I visitatori potranno immergersi in un’atmosfera unica e riscoprire i valori essenziali del Natale, in un contesto architettonico e paesaggistico di rara bellezza. L’apertura è fissata per il 25 dicembre, dalle 18.00 alle 21.00. Stessi orari in altre due date: 1 e 6 gennaio 2025. Nei giorni 26, 28 e 29 dicembre, e 5 gennaio 2025, sia l’inizio della rappresentazione che la fine sono anticipati di mezz’ora, rispettivamente 17.30 e 20.30.
L’idea del Presepe Vivente di Morano nasce dalla mente di Fra Massimo Gallicchio (nella foto sotto), frate cappuccino, che si era già impegnato altrove nell’allestimento di alcuni presepi, realizzando il suo sogno di farlo al suo paese nativo; rievocazione che ancora oggi resiste grazie al contributo di tanti volontari. L’apertura è fissata per il 25 dicembre, dalle 18.00 alle 21.00. Stessi orari in altre due date: 1 e 6 Gennaio 2025. Nei giorni 26, 28 e 29 dicembre, e 5 Gennaio 2025, sia l’inizio della rappresentazione sia il finale sono anticipati di mezz’ora, rispettivamente 17.30 e 20:30.
Il percorso si presenta punteggiato di vecchie botteghe artigianali, di antichi fondaci recuperati e allestiti con cura, di ambienti attrezzati con oggetti della quotidianità passata, di mestieri ormai scomparsi, di odori e sapori di un tempo, di personaggi che inneggiano al Bambino con musiche e canti popolari. E poi vi è la grotta, suggestiva ricostruzione della natività, fedelissima all’iconografia cattolica classica.
«Il Presepe vivente è molto più di una semplice rievocazione» è il commento del sindaco Mario Donadio. «Dal punto di vista intimo esso costituisce senza dubbio un momento di profonda introspezione; per quanto, invece, attiene all’aspetto sociale, occasioni del genere restituiscono a ognuno di noi quel senso pieno di appartenenza alla comunità e la consapevolezza delle proprie potenzialità».