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Sibari. Al museo una mostra sui reperti di Timpone della Motta trafugati e recuperati

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Raccontare le storie collegate ai saccheggi ed ai recuperi del santuario di Timpone della Motta di Francavilla Marittima è la mission di “Reversio”, la nuova esposizione archeologica del Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, che sarà inaugurata sabato 18 gennaio, alle ore 18:00 (ingresso gratuito), al Museo Archeologico di Sibari. La mostra presenta reperti ricomposti da frammenti illecitamente trafugati e da frammenti rinvenuti negli scavi, unendo storie di saccheggio e recupero.

A partire dagli anni ’60 – si legge nella nota – una serie di sciagurati interventi clandestini portarono ad un vero e proprio saccheggio di Timpone della Motta a Francavilla Marittima. I tombaroli rivendettero in Svizzera il materiale trafugato che fu acquistato da diversi musei europei ed americani. L’eccellente lavoro dell’Arma dei Carabinieri portò a dimostrare il collegamento tra i reperti che “viaggiavano” sul mercato e quelli sicuramente provenienti dagli scavi regolari che si andavano svolgendo nel sito a cura di diverse équipes internazionali.

“Uno dei danni più gravi prodotti dagli scavi clandestini è la distruzione dei contesti di provenienza, che rende definitivamente irrecuperabili le informazioni storiche di cui gli oggetti sono portatori – dichiara Filippo Demma, direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari e curatore della mostra. Il caso che si presenta a Sibari è importante anche perché costituisce un recupero di conoscenze, reso possibile dall’infaticabile lavoro dei Carabinieri e di colleghi come Jan K. Jacobsen ed il suo gruppo”.

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