di Federica Grisolia
«Una serie di immagini che “alludono” senza la pretesa di definire, connotano anziché denotare, e tentano di decifrare qualcosa di misterioso ma infinitamente bello e profondo come il nostro mondo interiore». Enrica Manna, descrive così la sua opera “Distanti presenze”, che l’autrice presenterà al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 15 al 19 maggio 2025, negli spazi del Lingotto Fiere. La raccolta – pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore – oscilla tra la nostalgia di eventi passati e il desiderio di nuove scoperte. Proprio qui si colloca la poesia che diventa catartica per conoscersi meglio, diventare più sicuri e consapevoli. «La nostra vita – racconta l’autrice, che vive a Roma, docente in pensione di Italiano e Latino – è arricchita dal bagaglio di ricordi continuamente evocati e rinnovati dalla fantasia. La poesia è lo strumento perfetto della rievocazione perché riesce a creare una specie di magia dell’oltranza. In questa dimensione tutto è possibile, le distanze si annullano. Il titolo esprime con l’ossimoro “distanti presenze” questa bizzarria che ci conforta oppure a volte ci addolora».
Enrica Manna
E queste “distanti presenze”, per l’autrice, sono le persone con cui condivide l’esistenza, anche quelle che non ci sono più ma che fanno parte di lei, oppure quelle che sono costantemente nei suoi pensieri, come, ad esempio, tutte le donne oppresse del mondo. I sentimenti che la poetessa nutre per i tanti aspetti dell’umanità, infatti, sono ispiratori dei suoi versi, così come lo sguardo interiore per comprendere le metamorfosi che il tempo produce in sé stessa, come strumento di conoscenza. Sul piano stilistico, Enrica Manna è influenzata dalla sua formazione classica e dal tentativo di mettere ordine in qualche modo, anche attraverso la composizione sintattica, nel magma delle sensazioni.
«I frammenti che compongono la silloge – scrive, nella Prefazione, il maestro Giuseppe Aletti, poeta, editore e formatore, titolare dell’omonima casa editrice che ha sede a Villanova di Guidonia (Roma) – vertono su tematiche intime e personali, che hanno la capacità di riflettere negli occhi del lettore sentimenti universali, attraverso un linguaggio evocativo che predilige la comunicazione per immagini, impone una partecipazione più ampia stimolata dall’immaginazione».
La silloge – disponibile anche in versione ebook – è un continuo viaggio interiore che mette al centro l’uomo e la vera essenza delle cose nella realtà circostante. «Le mie brevi linee di scrittura – afferma la poetessa – vogliono solo evocare sensazioni, pensieri, speranze, affetti, ricordi, tramite cenni che spero possano trovare rispondenza e compimento nella ricezione di chi legge. Nella vita reale si subiscono fatti indesiderati, si soffrono situazioni dolorose, si affrontano eventi destabilizzanti ma anche esaltanti che fanno vibrare le corde della felicità; nella scrittura avviene una specie di trasfigurazione degli elementi realistici, ed è quello che mi attrae e mi diverte più di tutto, soprattutto nei casi fortunati in cui può diventare musica». Con la sua opera, Enrica Manna vuole trasmettere al lettore «il piacere della creatività» e lo farà anche al Salone del Libro di Torino, il più grande festival culturale – giunto alla 37esima edizione – dove, ogni anno, si danno appuntamento le personalità più influenti a livello globale. «Sono lusingata e grata all’Editore Aletti per avermi offerto la possibilità di condividere un’esperienza per me nuova».