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«È ora di ripulire Corigliano». “La Destra” continua la battaglia contro il problema rifiuti

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Lo striscione apparso davanti alla sede del Municipio di Corigliano

“La Destra” della Sibaritide continua la sua campagna sul tema dei rifiuti. Nei giorni scorsi i giovani militanti del partito di Storace hanno affisso lo striscione “E’ ora di ripulire Corigliano” dinanzi alla sede del Municipio della cittadina calabrese. Una protesta simile (anche se in qualche caso toccava pure altri aspetti) a quella realizzata, sempre dal movimento di destra, a Crosia.

«Abbiamo volutamente scelto una città in regime di ordinaria amministrazione – hanno dichiarato il dirigente nazionale de “La Destra” Salvatore Filippelli ed il neo-commissario cittadino Gabriele Romanello – per non innescare la polemica politica riguardo al problema della riapertura o meno della discarica di Bucita che serve alle esigenze di tutto il bacino ionico. L’efficienza del ciclo dei rifiuti non si realizza nei comuni amministrati dai politici, così come non si realizza nei comuni amministrati da commissari prefettizi. La politica latita a livello provinciale e regionale e spesso gli amministratori locali sono lasciati soli dinanzi alla cittadinanza».

«A chi è convenuto, e, ancora oggi, a chi conviene mantenere in questo stato di precarietà ed approssimazione la gestione del ciclo dei rifiuti? – si domandano dal partito di Storace – Siamo ancorati al vecchio sistema della discarica, e ci accorgiamo del problema solo quando il decoro delle nostre aree urbane è fortemente in pericolo o quando in alcune zone abitate si percepisce un odore nauseabondo. E’ ora di concentrare gli sforzi e dare la massima priorità alla ricerca di soluzioni credibili e di contrasto anche alle cosiddette “Ecomafie”. Chiediamo – concludono gli esponenti de “La Destra” – che sia aperto immediatamente un tavolo tra la Regione, la Provincia e i comuni per risolvere una volta per tutte questo annoso problema. Senza innalzare barricate ideologiche comode per i politicanti ma che non risolvono i problemi dei cittadini».

Pasqualino Bruno

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