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Il diario del Pollino. Per le vie di San Lorenzo Bellizzi, tra gli “intellettuali” della montagna

Il diario del Pollino. Per le vie di San Lorenzo Bellizzi, tra gli “intellettuali” della montagna
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Questa volta, non possiamo andare oltre la timpa della Falconara, perché fa molto freddo; ne soffrono pure gli animali: Angelo, che durante l’estate abita a Sant’Anna, sta transumando nella sua seconda masseria di contrada Maddalena, di fronte alle Gole del Raganello, dove l’aspetta sua madre, la signora Maria, che cura ottimo formaggio e squisita ricotta per i “rasc/catielli” !  D’inverno, nella “vascèra” della Maddalena, si sta più riparati. Anche il povero lupo, ormai raro e ancora detestato, lascia la neve del Pollino e s’avvicina alle masserie e al centro abitato: è stremato dalla fame e dal freddo.

Torniamo al rione Sgrotto, e al bar di Franco ci riscaldiamo col più bel caffè. Scattiamo una foto dal’alto: il vecchio campanile ti sembra incastonato tra le due “timpe”, con lo sfondo della Grande porta, tra Serra di crispo e Serra delle ciàvole

Poi, scendiamo nel rione vecchio, sentiamo l’odore del pane caldo ma incontriamo poca gente. Giriamo con quattro carissimi amici: Lorenzo Agrelli è il vice presidente dell’Associazione Ragazzi di San Lorenzo; insieme a Giustinianio Rossi e ad altri compaesani, promuove iniziative culturali che riscoprono la storia e le tradizioni popolari ma i Ragazzi avanzano anche proposte di rinascita sociale ed economica; il medico Leonardo Larocca è originario di Alessandria del Carretto ma è un grande animatore culturale; Domenico Cerchiara, ex sindaco che si è battuto contro l’assalto al Pollino, scrive in dialetto sanlorenzano; le sue poesie sono argute e pungenti ma raggiungono la più alta intensità lirica quando egli vaga per il suo paese, tra la sua gente che lavora e anche nei ricordi d’amore !

Pure Lorenzo Gugliotti, grande artista del pennello, si richiama al Pollino, alle case di San Lorenzo, alla natura bellissima che lo circonda, e vuole che  “bisogna restare qui, perché il paese deve cambiare sempre in meglio”: questo lo voleva anche Costantino Faillace, caro figlio di San Lorenzo, nostro comune amico, scomparso appena un mese fa.

Giuseppe Rizzo

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