De Novellis chiarisce che il CIM, seguito della segnalazione dei Carabinieri, ha provveduto subito a visitare il giovane R.R. di Trebisaccee prendendolo regolarmente in carico, anche perché l’interessato ha accettato sia i colloqui che la terapia ed anche l’eventuale ricovero in idoneo luogo di cura. «E’ stata quindi avviata, – scrive ancora De Novellis – secondo quanto prevede l’attuale regolamento aziendale, la ricerca di un posto in struttura adeguata. Purtroppo però – aggiunge il responsabile del CIM – i tempi e le disponibilità non sono imputabili a disfunzioni dello stesso CIM».
Commentando, a margine della nota, l’iniziativa del sindaco di Trebisacce che se l’era presa con il CIM perché preoccupato che il giovane, visti i precedenti, potesse reiterare la sua aggressione verso la stessa delegata o verso altre donne, il dottor De Novellis evidenzia tutta la sua sorpresa per «i pregiudizi verso un disabile, presentato come mostro pericoloso che ancora circola nei pressi del Municipio e che pertanto deve essere preso e segregato attraverso un improponibile ricovero coatto» e conclude invocando «maggiore sensibilità verso i figli più sfortunati e fragili di questa comunità».
Pino La Rocca