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Trebisacce, bollette “pazze” sui rifiuti come regalo di Natale. Mugugni e proteste in città

Trebisacce, bollette “pazze” sui rifiuti come regalo di Natale. Mugugni e proteste in città
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Paese letteralmente in subbuglio per l’arrivo, come regalo di Natale, di una valanga di bollette di pagamento relative a diverse annualità (2007-2008-2009-2010) della tassa comunale sui rifiuti. In realtà l’amministrazione comunale precedente aveva affidato alla società privata Cerin di Bitonto (BA), l’accertamento dei ruoli della tassa sulla spazzatura, alla ricerca di tutte le aree di evasione, totale o parziale, e di rimettere a posto i ruoli previo il pagamento dei tributi eventualmente evasi a partire dall’annualità 2007, alle condizioni che la maggior parte del gettito finisse nella casse comunali e una parte nei bilanci della società concessionaria del servizio.

Evidentemente la società incaricata ha concluso la propria azione “investigativa” e solo ora, proprio alla vigilia di Natale, la nuova amministrazione comunale, anche per rimettere in sesto le anemiche casse comunali, ha deciso di fare questa bella strenna di fine anno ai trebisaccesi. Da una stima ipotizzata dalla stessa Cerin il Comune dovrebbe incassare una somma oscillante tra 200 e 300mila euro, con una quota-parte di circa il 30% a beneficio della società. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di bollette pazze, con cifre spropositate e inattese che, inviate tutte insieme, rischiano di destabilizzare i bilanci familiari, soprattutto delle classi meno abbienti, già fortemente compromessi dai tanti balzelli introdotti dal governo dei tecnici per far fronte al deficit nazionale. Si parla di cifre molto variabili, in alcuni casi di 100, 200, 300euro per annualità che, messe insieme, formano somme considerevoli. E’il caso di una signora anziana che vive di una pensione di 500euro al mese che si è vista recapitare bollette per oltre 1.000euro.

Per non parlare delle bollette recapitate ad alcune aziende ed attività commerciali nei cui importi gli zeri si moltiplicano. Da qui il proliferare di proteste e di mugugni da parte di gran parte dei cittadini che già da ieri hanno preso a fare la fila presso l’Ufficio-tributi del Comune per testimoniare il proprio malumore e per chiedere spiegazioni sul da farsi. E la cosa, messo alla spalle il periodo festivo, sicuramente riprenderà con l’anno nuovo, anche perché per mettersi in regola ci sono i canonici 60 giorni previsti dalla legge per pagare, o per fare ricorso. Queste le osservazioni più ricorrenti: era proprio il caso, dicono molti cittadini “arrabbiati”, inviare tutte le bollette in una volta e proprio ora che la reintroduzione da parte del Governo dell’Imu sulla prima casa e l’aumento dell’Imu sulla seconda casa imposta dal Comune ha già pesantemente eroso i bilanci di gran parte dei contribuenti? Si tratta di interrogativi del tutto legittimi a cui l’amministrazione comunale dovrà dare una risposta e porre un argine, anche per evitare che il malcontento si allarghi a macchia d’olio.

Pino La Rocca

 

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vito
vito
11 anni fa

Questo procedimento attuato dai Comuni sembra anticostituzionale perche’ si spara sul mucchio per indentificare i colpevoli…..come al solito una prerogativa tutta italiana.
Il fatto
e’ che ci saranno famiglie che troveranno le ricevute di pagamento tassa rifiuti riferite agli anni richiesti.Pertanto ci
sara’ sicuramente una azione legale di massa contro comuni e societa’ di riscossione anche perche’ il conto
da pagare non sara’ piu’ quello erroneamente calcolato.Si trattera di un vero e proprio abuso di potere punibile in questo caso da parte del cittadino offeso che gia’ ha pagato o che non ha suo malgrado ricevuto mai il bollettino.