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La Cgil scrive alle istituzioni locali: «Una stele per ricordare i sei rumeni travolti dal treno»

La Cgil scrive alle istituzioni locali: «Una stele per ricordare i sei rumeni travolti dal treno»
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Una stele per ricordare i sei giovani rumeni travolti da un treno. Questo è il succo della richiesta, fatta dalla Cgil dell’area Pollino-Sibaritide-Tirreno attraverso una lettera, al Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti, al Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, al sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti, al segretario generale Cisl provinciale Antonio Russo, al segretario generale UIil provinciale Roberto Castagna e ai sindaci del basso e alto jonio.

«Esattamente un mese fa – si legge nella missiva del Sindacato – a Rossano Calabro persero tragicamente la vita sei giovani ragazzi, lavoratori della terra, investiti da un treno, di ritorno dal lavoro. Tornando sul luogo della tragedia – prosegue la lettera – e nel vedere i fiori vicinissimi alla strada statale, si tocca  con mano l’emblema dell’isolamento che vive la Calabria. In quindici metri una ferrovia a binario unico non elettrificata e non controllata e una statale ss 106 ad una corsia, contornata da lapidi e fiori sulle sponde e sui cigli della strada».

La Cgil ha inoltre ricordato che domenica «sulla strada statale 18, altra arteria pericolosa e mortale del tirreno cosentino, una giovane donna ha perso la vita tragicamente». Per queste ed altre motivazioni, per rispettare e ricordare la memoria dei sei giovani ragazzi recentemente scomparsi e per tutte le vittime del lavoro e della strada, ma anche  per richiamare alle responsabilità ed esortare la classe dirigente tutta sulla necessità di attivare interventi immediati per mettere in sicurezza e rendere moderne le nostre infrastrutture, il sindacato chiede «la realizzazione di una “Stele” da erigere a Rossano sul luogo della tragedia, in ricordo e come simbolo di solidarietà e fratellanza di una Calabria e di un territorio  che non smette di credere e che vuole costruire un futuro diverso, solidale, migliore».

Pasqualino Bruno

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