I lavori del primo consiglio comunale del nuovo anno iniziano alla presenza di un pubblico insolitamente numeroso, curioso di conoscere le posizioni di maggioranza e opposizione ed eventuali ripercussioni politiche in seguito alla recente condanna dell’assessore alle attività produttive Giuseppe Leone, ritenuto colpevole in primo grado dal tribunale di Cosenza del reato di calunnia (per una vicenda privata). Prima dell’inizio dei lavori chiede la parola lo stesso assessore Leone per dire che “Dalla stampa è stata resa pubblica una vicenda privata che nulla ha a che vedere con l’attività amministrativa. Sul piano politico –ha aggiunto Leone –ho subito informato il sindaco Rizzuto rimettendo nelle sue mani il mandato di assessore, il quale mi ha rinnovato la sua piena fiducia proprio in quanto si tratta di vicenda privata”. Per l’opposizione è intervenuto Franco Cesarini che pur riconoscendo la presunzione di innocenza sino al definitivogrado di giudizio, ha sollevato la “questione morale e etica”; principi strettamente legati alla vicenda“che non possono essere ignorati, o ancor peggio, invocati solo quando riguardano gli altri”.
“Nulla di personale- ha aggiunto Cesarini- ma dal punto di vista della responsabilità politica, l’assessore Leone, anche per dare il buon esempio ai giovani, dovrebbe fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni. Qualora –ha concluso Cesarini- l’assessore e la maggioranza ignorassero il nostro invito valuteremo la decisione di dimetterci come consiglieri di opposizione”. Il sindaco Rizzuto, nel ribadire che la vicenda viene “affrontata a viso aperto”, ha precisato che “bisogna scindere la vita privata da quella
pubblica”, confermando anche in consiglio la sua “piena fiducia nell’assessore Leone”, ritenendo “la decisione dell’opposizione eccessiva, in quanto la vicenda non tocca minimamente l’attività di assessore di Leone che anzi è stata svolta sempre con impegno e dedizione”.
Pasquale Bria
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Sulla vicenda si è espressa anche l’opposizione, diciamo così, extra consiliare. E cioè Futuro e Liberà e il movimento socio-politico “Nuove risorse Villapiana”. Entrambi i sodalizi si schierano al fianco della Minoranza, sollevando anch’essi una presunta “questione morale”. «Riteniamo doveroso – si legge nella nota di Nuove Risorse – dover puntualizzare che il nostro non è opportunismo politico né sciacallaggio personale, ma è necessario riaffermare la credibilità delle istituzioni e dei soggetti istituzionali soprattutto in un periodo storico così complesso e difficile dove l’antipolitica dilaga sempre più. D’altra parte evidenziamo – continua la nota del responsabile Leonardo Dramisino – come il sindaco Rizzuto esponente locale del PD, partito promotore delle liste pulite in parlamento, avendo la necessità di tenere insieme una maggioranza oramai frantumata , non potendo rischiare ulteriori perdite all’interno della stessa, talvolta usi due pesi e due misure. La questione morale c’è, esiste e risolverla è un atto dovuto nei confronti di tutta la cittadinanza».
A queste dichiarazioni fanno eco quelle del locale circolo di Futuro e Libertà. «Il sindaco Rizzuto nel corso del Consiglio comunale ha perso una grande occasione, l’ennesima, decidendo di non ritirare la delega al suo assessore. Si è fatto sfuggire la possibilità di lanciare un segnale fortissimo soprattutto verso le generazioni giovani, presenti in massa al civico consesso di ieri», il commento dei fedelissimi di Gianfranco Fini. E ancora la locale sezione di Fli, guidata da Michele Grande, chiama in causa il circolo cittadino del Pd e il suo segretario De Santis. «Dal primo partito di Villapiana, che a livello nazionale ha intrapreso un percorso sulla difesa della legalità, ci aspettiamo una presa di posizione sulla vicenda».
Vincenzo La Camera