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Emergenza rifiuti, i sindaci della Sibaritide si ribellano e protestano sulla SS106

Emergenza rifiuti, i sindaci della Sibaritide si ribellano e  protestano sulla SS106
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I sindaci che hanno partecipato alla manifestazione

Emergenza rifiuti, i sindaci del basso jonio scendono in strada. Nella mattinata di mercoledì 9 gennaio i primi cittadini della zona della Sibaritide hanno sfilato sulla SS106, per protestare, in maniera palese, contro l’emergenza rifiuti in Calabria. La problematica, che si trascina da tempo ormai, sta raggiungendo livelli allarmanti in buona parte delle cittadine dell’alto e basso ionio cosentino, tanto che i sindaci hanno minacciato di individuare un sito, anche abusivo, dove relegare  i rifiuti.

Tra i sindaci intervenuti alla manifestazione, anche Giuseppe Antoniotti, primo cittadino di Rossano, che ha chiesto a gran voce alla Magistratura di indagare «sui 15 anni di fallimentare commissariamento regionale in tema di emergenza ambientale» ed esortando il « Ministro dell’Ambiente e il governo nazionale, da cui il Commissario deriva e dipende, a venire in Calabria e nel nostro territorio e prendere definitivamente atto del disastro fatto subire e pagare alle comunità». Antoniotti, inoltre, ha anche aggiunto che i sindaci «devono ora saper governare l’emergenza e decidere cosa fare nell’immediato, senza ulteriori invocazioni di interventi dall’alto, assumendosi in prima persona, rispetto all’assenza di qualsiasi alternativa credibile nei prossimi giorni, l’onere di indicare come, di diritto e di fatto, ripulire le nostre città per riavviarci su un percorso virtuoso e diverso da quello subito ma anche in parte acconsentito fino ad oggi».

Le reazioni  – L’iniziativa dei sindaci ha visto il plauso di molte associazioni politiche e di comitati della zona. Il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà “Pier Paolo Pasolini” di Calopezzati, oltre a esprimere soddisfazione per la presenza, alla manifestazione, di tutti i primi cittadini dell’area della Sibaritide, ha anche evidenziato che «con l’attuale governo Scopelliti si è raggiunto l’apice dell’ingovernabilità nella gestione dei rifiutied a ciò rispetto all’assunzione delle responsabilità più alte da parte del governo regionale ha prevalso la logica di prorogare al Commissario ogni sorta di responsabilità e di scelta, con la consapevolezza che lo stesso appare in fortissima difficoltà».

Lo striscione esposto dalla rete “Franco Nisticò”

Ad affiancare i sindaci durante la manifestazione c’era anche la “Rete per la difesa del territorio Franco Nisticò” che, a posteriori, ha tracciato quelle che, secondo il movimento, sono le linee guida da dove la Calabria deve ripartire. «Manutenzione straordinaria degli impianti di trattamento – si legge nel comunicato diramato dalla rete – attualmente mal funzionanti e gestiti per anni dai privati, in modo da diminuire drasticamente la quantità di rifiuti da conferire in discarica; gestione dei conferimenti con gli attuali siti, opportunamente alleggeriti, senza nuovi disastrose soluzioni tampone come nuove discariche; entro sei mesi mettere nelle condizioni, e allo stesso tempo obbligare, tutti i comuni a fare la raccolta differenziata spinta porta a porta, quindi senza i cassonetti, e avviare la filiera del riciclo e riutilizzo».

 Pasqualino Bruno

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