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Amendolara, “Palio Sant’Antonio”. Cittadini si interrogano: «Forse sta diventando troppo pericoloso»

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Il tradizionale palio dei cavalli, vera punta di diamante nel folklore di Amendolara, quest’anno qualche strascico polemico lo ha lasciato. O quanto meno ha contribuito ad aprire una discussione nelle piazze reali e virtuali sulle condizioni di sicurezza che dovrebbero garantire un sereno svolgimento della gara. Anche il consigliere provinciale ed ex sindaco Mario Melfi  lancia il suo appello dalla rete: «Pur essendo stato da sindaco fautore del tracciato – scrive Melfi – mi rendo conto che oggi il percorso vada necessariamente rivisto. La gara è diventata troppo pericolosa per cavalli e fantini. Il comitato feste e l’Amministrazione comunale dovrebbero studiare un percorso più sicuro». In questo modo la pensano altri cittadini, così come tanti altri restano aggrappati imperterriti alla tradizione.

Il palio si è svolto domenica pomeriggio, come da tradizione sul corso principale di Amendolara Paese. Un paio di incidenti, per fortuna senza conseguenze, in cui sono rimasti coinvolti qualche cavallo con i rispettivi fantini, ha suscitato non pochi interrogativi sull’attuale convenienza di continuare a svolgere le batterie ippiche così come si fa ormai da tempo.

Sicuramente negli ultimi anni l’agonismo tra i concorrenti è aumentato e il palio è diventato sin troppo atteso. Questo agonismo, è inutile negarlo, sta trasformando quella che era poco più di una passerella di cavalli e asini in una vera competizione sportiva. Ed ecco che tanti si chiedono se, alla luce di queste novità, sia ancora il caso di far gareggiare cavalli e cavalieri nel centro del paese e sull’asfalto.

Anche il sindaco Ciminelli è convinto che dall’anno prossimo bisognerà dare, per cosi dire, un’aggiustatina al regolamento. Ma senza spostare il tracciato, «altrimenti – dice – la manifestazione perderebbe tutto il suo valore storico-culturale».

Innanzitutto, il primo cittadino insiste sui controlli veterinari ai cavalli nel pre-gara, e su alcune regole precise sulla proprietà degli stessi animali concorrenti. Siamo ancora ovviamente, a mente calda, nel cerchio delle ipotesi. «Ma una cosa è certa – ribadisce Ciminelli -: Bisogna ricondurre la manifestazione nell’alveo della normalità. E per far questo è necessaria la collaborazione dei partecipanti».

Per la cronaca il palio di domenica pomeriggio è stato vinto da Mario Alfano che correva per la “Scuderia Varlaro”. A Rocco Rinaldi il premio del cavaliere più elegante e a Luca Cirigliano la palma di fantino più corretto. Domenico Rino ha vinto il “Palio degli asinelli”. Mentre al termine dell’incanto, Rocco Gentile si è aggiudicata la storica corona di arance e alloro. Il ricavato verrà utilizzato per la ristrutturazione della cappella di Santa Lucia.

Hanno partecipato alla giornata anche una pattuglia di due carabinieri del IV reggimento a cavallo di Roma; il comandante provinciale dell’Arma, Francesco Ferace; il capitano della Compagnia di Corigliano, Pietro Paolo Rubbo e il neo-comandante della stazione di Roseto, il maresciallo Marco Carafa.

Vincenzo La Camera

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