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Corigliano, ragazzina accoltellata e bruciata. Confessa il fidanzato

Corigliano, ragazzina accoltellata e bruciata. Confessa il fidanzato
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I carabinieri sul luogo dove è stato ritrovato il corpo di una ragazza, un casolare di campagna a Corigliano Calabro, Cosenza, 26 maggio 2013. .ANSAFRANCESCO ARENAUccisa a coltellate e poi bruciata. Agghiacciante vicenda quella che ha colpito la cittadina del Basso Jonio cosentino, Corigliano. Un ragazzo di appena 16 anni ha compiuto l’insano gesto nei confronti della fidanzatina della stessa età, Fabiana Luzzi (nella foto). La giovane era scomparsa di casa venerdì sera, il cadavere è stato ritrovato ieri sera (sabato) nelle campagne di Corigliano.

Il fidanzato, D.M., sotto torchio nella caserma dei carabinieri, davanti al magistrato, ha confessato l’atroce delitto. Il movente sembra essere la gelosia, frutto di un rapporto travagliato tra i due. Infatti lui l’avrebbe accoltellata, stando alla sua stessa confessione, al termine dell’ennesima lite. E sarebbe stato proprio lui ad accompagnare i carabinieri sul luogo del misfatto.

Fabiana2_941-705_resizeIl ragazzo, che si trova ora presso l’istituto minorile di Catanzaro, avrebbe confessato al magistrato che Fabiana poteva essere ancora viva nel momento in cui le ha dato fuoco. L’assassino si era recato venerdì sera al pronto soccorso con alcune ustioni alle mani per poi essere trasferito al centro grandi ustioni di Brindisi. Aveva giustificato le ferite attribuendole ad interventi meccanici fatti al motorino. Nelle stesse ore i genitori della vittima denunciavano la scomparsa della figlia.

Attimi di tensione davanti alla caserma di Corigliano, dove una folla arrabbiata ha urlato ripetutamente contro l’assassino. Stamattina a Corigliano si vota anche per il rinnovo del Consiglio Comunale, ma su via Nazionale a tenere banco è purtroppo un’altra storia.

v.l.c.

 

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Sara Isidoro
Sara Isidoro
11 anni fa

Se è vero che la gelosia è qualcosa di bello perchè sentirsi appartenere a qualcuno è gratificante, se è vero che una ragazzina di 15 anni può essere condannata a morte perchè un solo giudice portatore di un sentimento chiamato “amore” ha deciso per lei manifestando il grande cancro della società”la gelosia”, allora c’è la necessità che qualcosa si muova, che qualcosa cambi. Questo malessere definito un sentimento con il nome gelosia non è altro che un cancro vero e proprio, non solo per il rapporto di coppia, ma proprio perché come un disserbante che brucia l’erbetta incolta nel suo pieno vivere, esso rappresenta un male x la società e un trauma nel cuore dei suoi cari. Già … un fulmine a ciel sereno per chi con amore aveva messo al mondo cresciuto e accudito un ingenua vita umana. Mi chiedo, quante vittime dovranno esserci prima che questo femminicidio sia bloccato? Quante donne dovranno essere picchiate, umiliate, bruciate e infine uccise x far si che la legge italiana prenda seri provvedimenti? Evidentemente chi dovrebbe far qualcosa si trova troppo in alto dal piedistallo non riesce a vedere quanto noi, povero popolo, stiamo sprofondando nell’inferno!
Il mio pensiero và ai genitori della piccola vittima e ai genitori umiliati e derisi del giovane assasino. Che giustizia sia fatta, in nome del principio e dei valori italiani!