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Corigliano, in migliaia per l’ultimo saluto a Fabiana. Minuto di silenzio alla Camera dei Deputati

Corigliano, in migliaia per l’ultimo saluto a Fabiana. Minuto di silenzio alla Camera dei Deputati
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Uscita della bara bianca di Fabiana LuzziTanta gente, nel pomeriggio di ieri (martedì 28 maggio) a Corigliano, si è stretta al dolore della famiglia Luzzi. Alle ore 16,30, la bara bianca, con all’interno la sedicenne Fabiana Luzzi, si è allontanata da casa per raggiungere il Palazzetto dello Sport di Corigliano dove si è tenuto il rito funebre. Lacrime e lunghi applausi hanno accompagnano il feretro lungo il percorso dove al palasport c’è stato l’ultimo saluto a Fabiana, barbaramente uccisa dal suo fidanzato. Si sono vissuti momenti di dolore e rabbia per l’atroce delitto perpetrato ai danni di una giovane ragazzina che amava la vita e la danza. Fabiana ha ricevuto la benedizione con il rito dei Testimoni di Geova, la religione della famiglia Luzzi, in un affollato palazzetto dello sport con la presenza di molte autorità, studenti e semplici cittadini. In rappresentanza del Governo vi era il Ministro della Pari Opportunità, Josefa Idem, la quale ha fatto, dapprima, visita ai genitori di Fabiana e, successivamente, ha partecipato al rito funebre. Tanti gli striscioni per dire NO alla violenza sulle donne. La città sgomenta ed ammutolita si è fermata per il lutto cittadino e si è stretta intorno ai familiari della giovane vittima.

Anche alla Camera dei Deputati, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla ratifica della Convenzione di Instabul, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Fabiana Luzzi. La Camera, infatti, ha ratificato, con voto unanime, la Convenzione del Consiglio d’Europa, siglata a Instanbul nel 2011, sulla prevenzione e lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica.

Tanti i palloncini, a forma di cuore, liberati in cielo all’arrivo del feretro dinanzi al palasport affollato da migliaia di persone arrivate da tutta la Calabria per dare il loro ultimo saluto, con lunghi e commoventi applausi, all’indirizzo di Fabiana vittima della violenza. Il risultato dell’autopsia è crudo nel descrivere l’estrema brutalità con cui è stata uccisa la giovane ragazza coriglianese. L’esame autoptico considera “probabile” che, come confessato dall’assassino, Fabiana sia stata cosparsa di benzina e data alle fiamme quando era ancora in vita. Questo perché nessuno dei fendenti, anche se alcuni profondi, inferti a torace, addome e schiena della ragazza, è stato mortale. Fabiana, nonostante i colpi ricevuti dal fidanzato,  ha combattuto, con tutte le sue esigue forze, per strappare di mano al suo fidanzato-omicida la tanica di benzina con la quale voleva darle fuoco. Intanto da Catanzaro giunge la notizia della convalida del fermo di pubblica sicurezza emesso sabato nei confronti del diciassettenne Davide M. che, dopo essere stato interrogato per diverse ore dagli inquirenti, ha confessato di avere accoltellato e ucciso Fabiana Luzzi, la fidanzata quindicenne al culmine d’una lite per motivi di gelosia.

Per volere della famiglia, dentro e fuori il Palazzetto dello Sport di Corigliano, non c’è una foto di Fabiana. Fotografi e teleoperatori, sono rimasti fuori. Così vogliono i testimoni di Geova, fede professata in casa Luzzi. Se non ci sono immagini, ai funerali ci sono, però, migliaia di persone: oltre 5mila che, all’uscita del feretro, hanno liberato centinaia di palloncini bianchi, a forma di cuore, assieme a quelli a forma di lettere dell’alfabeto, a comporre in cielo il suo nome: Fabiana. Tanti gli striscioni, infine, di condanna verso coloro che commettono violenze, di ogni genere, sulle donne. NO al femminicidio.

Antonio Le Fosse

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