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Lavori nella “Galleria Fossino” di Laino Borgo, la Cgil denuncia irregolarità nel cantiere

Lavori nella “Galleria Fossino” di Laino Borgo, la Cgil denuncia irregolarità nel cantiere
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La galleria Fossino

La galleria Fossino

Crea non poche paure per la sicurezza dei lavoratori, il cantiere presente nella “Galleria Fossino” a Laino Borgo. Tanto che la Cgil-Fillea dell’area Pollino – Sibaritide – Tirreno ha deciso di rivolgersi, mediante una missiva, alla Procura della Repubblica di Castrovillari, alle imprese Carena spa, Ielpo e Carlomagno Francesco spa, al servizio ispettivo della Direzione Provinciale Territoriale, all’Anas, alla Polizia di Stato e all’e.p.c., per segnalare alcune condizioni di irregolarità  (e chiedendo di conseguenza una visita ispettiva) nel cantiere in questione, che si trova sulla A3 Sa/Rc dal Km 148.000 al 153.400.

«Nello specifico – si legge nella denuncia inviata dal sindacato – vi segnaliamo di verificare la presenza, per quanto riguarda le lavorazioni, di sole due turnazioni di lavoro, con turni di lavoro di dodici ore, in particolare dalle ore 07,00 alle 19.00 e viceversa. Nessuna comunicazione dell’inizio attività di turnazione come previsto dal C.C.N.L. e dal C.C.P.L. alle OO.SS. In proposito il C.C.N.L. nonché la normativa sulla sicurezza prevede che non possano essere superate le 48 ore settimanali di lavoro per un massimo di 40 ordinarie e 8 straordinarie (d.lgs. n.66 del 2003). Verifica, per quanto attiene le lavorazioni in galleria, della presenza di una adeguata illuminazione, nonché della presenza e adeguatezza degli impianti di areazione e aspirazione delle polveri. A ciò è da aggiungersi la mancanza dei dispositivi individuali di protezione dalle polveri (adeguate mascherine ecc.)».

Il sindacato non si ferma qui, ma continua con l’elenco delle problematiche presenti all’interno del cantiere della “Galleria Fossino”. «Ricorso improprio a forme di contratto a termine non in linea con quanto previsto dal C.C.N.L. di settore e dalle normative vigenti, che prevedono un limite massimo del 25%. Mancanza di un locale attrezzato ad uso mensa idoneo dal punto di vista igienico sanitario, oltreché rispettoso di quanto ulteriormente previsto dal C.C.P.L. che sancisce per i cantieri di alcune dimensioni il diritto del lavoratore di usufruire di un pasto caldo ecc.»

«Nel mentre avviene tutto ciò – hanno sottolineato i responsabili della Cgil–Fillea –  è opportuno ricordare che la Carena S.p.A è interessata da una CIGS su base nazionale con decine di lavoratori a casa, mentre sul proprio cantiere i sub-appaltatori lavorano 12 ore al giorno. Senza dimenticare le pendenze salariali della stessa Carena spa nei confronti dei propri lavoratori, oltreché delle maestranze della Carena Ielpo Scarl, consortile in liquidazione che deve alle sue ex maestranze ben 5 mensilità arretrate».

«A tutti coloro in indirizzo – ha concluso il Sindacato – ognuno per le proprie responsabilità, chiediamo di intervenire con immediatezza e di ripristinare pertanto tutto quello che mette in serio pericolo l’incolumità dei lavoratori. Lavorare 12 ore al giorno per 5/6 giorni a settimana in galleria o in lavorazioni complesse come quelle di questo cantiere, è un pericolo enorme per tutti e non concesso da nessuna normativa che espone tutte le maestranze a gravi rischi. Il momento di crisi e la grave carenza di lavoro, spesso abbassa anche la capacità di denuncia delle maestranze e quanto da noi scritto in questa missiva risulta essere direttamente constatato sul cantiere in presenza anche dei vari responsabili della sicurezza delle imprese interessate, nonché del responsabile sicurezza ANAS. Siamo stanchi di contare morti e feriti sui cantiere in particolare sulla A3 Sa/Rc!».

Pasqualino Bruno

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