Rossano, liquami nel mare. Duro botta e risposta tra Comune e “Terra e Popolo”
«Le roboanti denuncie ambientali sporte, più per pubblicità che per utilità, da parte di qualche giovanotto avvezzo alla polemica, sono un danno irrimediabile per l’immagine e lo sviluppo economico della nostra città». Pensieri e parole sono dell’assessore all’Ambiente del Comune di Rossano, Rodolfo Alfieri e, il bersaglio, è il movimento “Terra e Popolo”, che, alcuni giorni fa e a seguito dello scarico di liquami avvenuto nel mare della città bizantina, ha preannunciato di denunciare l’accaduto alla Procura della Repubblica.
«Voler far passare un isolato disguido tecnico, provocato da qualche scellerato e circoscritto nel tempo – ha commentato Alfieri – come prassi di inefficienza dell’amministrazione comunale, che metterebbe a repentaglio l’ecosistema e la salute pubblica, è un’operazione che può partorire solo una mente perversa che non vuole bene a questa città e al suo territorio. Il depuratore di Sant’Angelo funziona e ne è testimonianza la pulizia del mare che, nonostante le affermazione di qualche pseudo movimento patrocinante del tutto, durante la stagione balneare tuttora in corso non ha mostrato particolari criticità. Non c’è fogna in mare e non c’è stata nemmeno in quei giorni in cui si sono verificate delle criticità sull’impianto di Sant’Angelo, perché il gestore, sollecitato dagli uffici comunali, si è messo subito a lavoro per limitare al minimo i danni. Chi dice il contrario è in malafede e continua a dimostrare di voler arrampicarsi sulle paure della gente e sul malcontento degli operatori turistici, per proprio tornaconto politico ed elettorale. A proposito, invece, della natura di alcune chiazze nere che si sono registrate lungo la battigia – ha proseguito l’assessore all’Ambiente – non hanno nulla a che vedere con i reflui prodotti dai collettori pubblici. Bensì, è molto probabile che si tratti dello sversamento illecito nei torrenti di qualche opificio operante sul territorio».
Non si è fatta attendere, tuttavia, la risposta del movimento Terra e Popolo, che ha specificato che «da parte nostra non ci sono mai polemiche, semmai denunce e proposte». «Troviamo seriamente un insulto all’intelligenza dei rossanesi – hanno spiegato i coordinatori del movimento – parlare di “singolo disguido tecnico”. In questo caso si tratterebbe di una quarantina di singoli disguidi tecnici, visto i sistematici episodi di scarichi fraudolenti puntualmente segnalati da associazioni o cittadini. Per quanto ci riguarda abbiamo sporto querela sottolineando che si tratta di episodi ripetuti, e che quindi non vi è stata attività di prevenzione e di monitoraggio da parte degli organi competenti, ma chi ha la coscienza a posto, di certo, sarà tranquillo. Ancor più fantasiosa è la tesi per cui, almeno da parte del nostro movimento, non arrivino proposte. Sono esattamente tre anni che abbiamo ripetuto sistematicamente una proposta cristallina: dare immediatamente inizio alla ristrutturazione della rete di depurazione con un modello “leggero”, periferico, ammodernando gli impianti attuali, se necessario sostituendoli, e semplicemente mettendo in sicurezza e completando la rete fognaria attuale. Si tratta di una proposta veloce, che sfrutta le condutture e gli impianti attuali, quindi a costi limitati sia di realizzazione ma soprattutto di futura manutenzione. Ci permettiamo di ribadire – hanno concluso i responsabili di “Terra e Popolo” – che la logica del “chi vuol bene al territorio, fa finta di non vedere e sta zitto” ci ha portato nell’enorme arretramento economico e sociale di oggi».
Pasqualino Bruno