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Fusione Rossano-Corigliano, Caputo “benedice” il progetto

Fusione Rossano-Corigliano, Caputo “benedice” il progetto
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Rossano ben presto potrebbe unirsi con Corigliano per dar vita a un'unica città

Rossano ben presto potrebbe unirsi con Corigliano per dar vita a un’unica città

«Questo matrimonio s’ha da fare». Rossano e Corigliano sembrano ormai pronte ad abbandonare campanilismi e ataviche rivalità, che hanno accompagnato da sempre l’esistenza delle due città più popolose della Sibaritide, per sposare il progetto dell’area urbana. Da semplici “cugini”, quindi, Rossano e Corigliano sembrano ormai mature per unirsi in matrimonio e arrivare alla tanto agognata fusione che porterebbe, a detta degli esponenti politici locali e delle associazioni del territorio, grossi benefici. Due città  pronte a unificarsi per concretizzare obiettivi e scopi ambiziosi, anche perché, l’area urbana Rossano-Corigliano metterebbe insieme, conti alla mano, qualcosa come 80.000 abitanti, diventando di conseguenza il terzo comune più grande della Calabria e garantendosi un peso specifico (soprattutto dal punto di vista politico) non indifferente all’interno della Regione.

Si schiera dalla parte dei fautori di questo progetto anche Giuseppe Caputo, Presidente della I commissione affari istituzionali ed esponente politico di Forza Italia. «L’iniziativa sulla fusione dei comuni di Corigliano e di Rossano – ha spiegato Caputo – va vista con grande interesse. Il progetto è strategico e proietta il territorio in un ambito di straordinaria rilevanza nel contesto regionale. Il progetto – ha proseguito l’ex sindaco di Rossano – è lungimirante perché guarda al futuro, tenendo in considerazione l’orientamento del legislatore che premia l’associazionismo tra comuni attraverso consistenti poste di finanziamento».

Caputo ha inoltre sottolineato che «alcune opere pubbliche saranno utili a favorire dal punto di vista urbanistico la fusione dei due centri che, di fatto, si trasformeranno in un’unica città. Penso in particolare alla realizzazione del nuovo ospedale in contrada Insiti, all’impianto di depurazione consortile che sorgerà in un’area confinante, alla possibilità di programmare un centro direzionale tra i due comuni dove ubicare eventuali altri servizi amministrativi. Il nostro compito è gestire questa fase delicata e amministrarla con grande senso di responsabilità.  Auspico – ha concluso Caputo – che le amministrazioni comunali possano recepire definitivamente tale proposta attraverso l’adozione di atti che vadano  nella direzione intrapresa. La norma prevede, dopo la delibera dei due consigli comunali, l’indizione di un referendum consultivo nelle due città. Saranno quindi i cittadini che dovranno decidere su una materia che, per quanto mi riguarda, trova il mio pieno sostegno e approvazione».

Pasqualino Bruno

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