Amendolara, due malati di Sla attendono un letto da mesi. Un’associazione sostituisce lo Stato
Sempre più ombre sulla sanità calabrese. Mentre una Giunta regionale non legittimata a procedere tenta di nominare, in vista delle imminenti elezioni, nuovi manager nelle Asp (procedimento stoppato dal Ministero della Salute), nel sempre più abbandonato Alto Jonio cosentino, ad Amendolara, due malati di Sla, attendono da tre mesi un particolare letto che consentirebbe a loro e ai familiari che li assistono una gestione più dignitosa della malattia. Giovanni Limonetti, 62 anni e Ciro De Marco, 46, si alimentano ormai con un sondino e per farli respirare è stato necessario tracheostomatizzarli (operazione chirurgica tramite la quale si crea, a livello del collo, una via di passaggio per l’aria destinata ai polmoni). Giovanni e Ciro continuano a vivere nell’affetto dignitoso dei propri cari. La moglie Maria Domenica e i figli Francesco, Antonio, Teresa e Rosanna si occupano 24 ore su 24 di Giovanni e lo stesso fanno i familiari di Ciro. Il letto a tre snodi con movimento elettrico e barre laterali richiesto tre mesi fa all’Asp di Cosenza consentirebbe a Giovanni e Ciro di assumere una posizione che consenta loro di respirare meglio e allo stesso tempo i familiari potrebbero gestire con più facilità le operazioni legate all’igiene personale. Ma le storie di Giovanni e Ciro, due malati di Sla in quel Sud che prima di essere tale per geografia lo è per cultura, da tre mesi sono ancor più amare perchè sbattono contro una delibera (che fa riferimento al decreto ministeriale del 1999) della stessa Azienza Sanitaria Provinciale che prevede l’assegnazione di questi particolari letti a quei malati che possono ancora muovere gli arti superiori e che non sono assistiti 24 ore su 24. Ma viene prima l’uomo o la legge?
Ed ecco che tra l’uomo e la legge si è interposta un’associazione: l’Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) con sede a Milano che da oltre 30 anni è al fianco dei malati di Sla. A Cosenza è presente con una sede che subito ha preso contatti con l’Asp della stessa città. «Ci hanno assicurato a giugno – riferisce la responsabile Francesca Genovese – che questa normativa obsoleta sarebbe stata superata da una delibera ad hoc utile a risolvere il problema». Ma ad oggi ancora nulla.
A questo punto, l’Aisla è scesa direttamente in campo fornendo i due letti necessari sia a Giovanni che a Ciro. I letti, acquistati anche grazie alle raccolte di fondi, sono stati consegnati sabato scorso. In attesa che l’Asp di Cosenza esca dal pantano della burocrazia nel rispetto della dignità umana. (Aisla Cosenza 346.8222138)
Vincenzo La Camera
l’articolo si racchiude in una sola parola :vergogna l’asp di cosenza
E’ una vergogna che questi nostri concittadini vengano abbandonati .VERGOGNATEVI TUTTI,POLITICI DAL PIù PICCOLO AL PIU’ GRANDE.