Crosia, il sindaco risponde al Pd: «Imu agli immigrati: accuse false»
Non è tardata ad arrivare la risposta dell’amministrazione comunale di Crosia alle dichiarazioni del capogruppo del Pd, Santo Seminario (qui l’articolo), in merito alla decisione dell’esecutivo comunale di far pagare l’Imu all’1,60 % ai residenti all’estero e iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero ndr) che possiedono una sola abitazione nel comune della cittadina del basso jonio.
«In sede di conversione del Decreto Legislativo 47/2014, la legge 80 del 2014 – ha spiegato Antonio Russo, sindaco di Crosia – ha introdotto l’articolo 9 bis che elimina la possibilità di assimilare alle prime case le abitazioni possedute dai cittadini italiani non residenti, con conseguente esenzione dall’imposta. Pertanto, per l’anno 2014, ai comuni non è consentito comprendere nell’abitazione principale gli immobili posseduti dai cittadini italiani residenti all’estero. Prima di avventurarsi in facili proclami, che altro non sono se non esternazioni populistiche, sarebbe necessario informarsi. Un buon amministratore, anche e soprattutto di opposizione, ha l’obbligo di aggiornarsi costantemente per difendere gli interessi della collettività».
«Dispiace – ha continuato il primo cittadino – assistere a questi inutili tentativi di discredito e attacco gratuito ad un sindaco e ad un esecutivo che sta operando nella massima trasparenza e correttezza amministrativa, seppur tra mille difficoltà, garantendo e tutelando gli interessi dei cittadini. L’opposizione, la critica non devono essere distruttive e negative a priori, per partito preso. Questo è sintomo di chiusura e mancanza di dialogo, una caratteristica dei vecchi schemi della politica, distanti anni luce dalla nostra impostazione e dal nostro dinamismo amministrativo».
Pasqualino Bruno