Calcio. Dalla Calabria al Torino passando per il Boca Juniors. La storia del giovane Serafino
Avere poco meno di diciotto anni ed essere già un girovago del pallone. La storia del “Tano” Francesco Serafino è emblematica dei tempi che cambiano, delle famiglie cosmopolite che viaggiano in lungo e in largo per il mondo, con i figli a seguire le sorti, soprattutto lavorative, dei loro genitori. Nato nell’hinterland milanese (a Rho precisamente) il 17 settembre del 1997, Serafino in realtà è di origini calabresi, precisamente di Fuscaldo, provincia di Cosenza. Nella cittadina cosentina Francesco frequenta le scuole elementari e inizia a giocare a calcio nel settore giovanile della S. S. Fuscaldo. Per il suo decimo compleanno arriva, come “regalo”, la prima apparizione con la maglia amaranto della Reggina, nel campionato “Pulcini”. Disputa una buona stagione con la squadra calabrese e, l’anno successivo, il giovane talento approda nella capitale, stregando i coach del settore giovanile della Roma, tanto che Serafino viene tesserato con la squadra giallorossa per il campionato “Esordienti”.
A ottobre del 2009, però, arriva l’ulteriore svolta. Il padre di Francesco, cantante etnofunk, si trasferisce in Argentina dove la sua musica riscuote un certo successo. Francesco, ovviamente, segue il padre e inizia la trafila in alcune gloriose società del calcio argentino. Dapprima gioca nel settore giovanile dell’Argentinos Juniors, per poi passare al River Plate e, infine, al Boca Juniors, la squadra tanto amata da Diego Armando Maradona. Serafino diventa così il secondo giocatore italiano a giocare con la maglia giallo-blu, cinquanta anni dopo Nicola Novello. Nell’organico degli “Xeneizes” si intravedono ulteriormente le potenzialità del giovane di origini calabresi. Serafino si impone come seconda punta, capace di sapersi destreggiare anche nel ruolo di trequartista. Bravo nel dribbling e con una certa confidenza con la via del gol, Francesco riesce a muoversi con naturalezza su entrambe le corsie d’attacco.
Nelle fila del Boca Serafino si trova a suo agio, ma gli manca l’Italia, in particolare il mare della sua terra. Il ragazzo, inoltre, mantiene un legame affettivo con la Roma, ma, tuttavia, sono altre le squadre del Bel Paese che si interessano al giovane talento italiano. Il primo sondaggio è dell’Inter, ma successivamente irrompe il Napoli, da sempre attratta dai calciatori argentini, figuriamoci da quelli che giocano nel Boca. Sembra tutto fatto, tanto che il procuratore di Serafino fissa un incontro con la dirigenza partenopea, ma a sorpresa Urbano Cairo, patron del Toro, si inserisce nella trattativa e propone al ragazzo di passare immediatamente in maglia granata. Pochi giorni fa, qualche ora prima dalla fine della sessione invernale del mercato, Serafino firma con il Torino. Un colpo a medio-lungo termine della società piemontese, con la speranza, da parte della dirigenza granata, che questo ragazzo della terra di Calabria possa, nell’arco di qualche anno, infiammare la curva Maratona.
Pasqualino Bruno