Rossano, case dell’Aterp ristrutturate e poi abbandonate. Comune avvia interventi sicurezza
Sono iniziati, a Rossano, i lavori per la messa in sicurezza degli alloggi popolari dell’Aterp (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica ndr). Il sindaco Antoniotti, intanto, ha ordinato la chiusura temporanea degli stabili ristrutturati, non assegnati e abbandonati. «Dopo le diverse sollecitazioni – fanno sapere dall’amministrazione comunale rossanese – inoltrate all’azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica, per invitarla a mettere in sicurezza le abitazioni e ancor prima affinché si provvedesse alle assegnazioni, è stato necessario l’atto d’impulso del primo cittadino per ristabilire le condizioni igienico-sanitarie e per far fronte alla grave situazione di degrado in cui versano i luoghi». I lavori, nel dettaglio, stanno interessando gli stabili di Via San Biagio, Via Colonna S. Isidoro e Via Prigioni, nel centro storico, ristrutturati da Aterp negli anni scorsi e mai assegnati.
«Da anni – hanno spiegato dal Comune – gli appartamenti sono abbandonati al loro destino. Nonostante la strategica allocazione, in vecchi stabili opportunamente ristrutturati, sarebbe servita a ripopolare i quartieri maggiormente disabitati e soprattutto a dare una risposta concreta a quei tanti cittadini indigenti che reclamano il sacrosanto diritto alla casa».
L’amministrazione comunale rossanese ha inoltre specificato che «Di recente le diverse strutture abitative, che con il tempo sono state depauperate di tutti gli accessori sanitari e degli infissi, sono diventate covo di vandali e tossicodipendenti, oltre che, non essendo opportunamente custodite, ricettacolo per rifiuti ingombranti, determinando una grave condizione di pericolo. Insomma, una situazione non più tollerabile, alla quale il Comune, su impulso dell’esecutivo, pur non essendo direttamente responsabile ha provveduto al risanamento attraverso interventi tampone. Innanzitutto bonificando i locali dai rifiuti e secondariamente murando tutti gli accessi. Questo in attesa che Aterp provveda al ripristino degli immobili e alla loro destinazione».
Pasqualino Bruno