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Sibari. Incendio villaggio turistico, la solidarietà di Confcommercio

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Lione: «Gli organi inquirenti facciano piena luce sulla vicenda»

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Incendio al Green Village di Sibari, è il giorno dopo. È ancora nell’aria il tanfo di bruciato di quel fuoco che in una notte si è portato via i locali che ospitano il bar – ristorante e la palestra del complesso turistico a quattro stelle con circa 1200 posti letto che da anni rappresenta uno dei vanti del litorale costiero cassanese. Nessuno pare abbia visto o sentito nulla. Nemmeno l’occhio elettronico delle telecamere, i cui filmati sono, ora, al vaglio degli inquirenti, il cui fascicolo d’indagine è stato affidato alla procura della Repubblica di Castrovillari, non lascia speranza di trovare soluzione. Unica pista: le due taniche ritrovate sul rogo contenenti il liquido infiammabile che sembrano avvalere la direzione della richiesta di pizzo non accontentata. Lo stesso liquido che in una notte ha incendiato e distrutto i locali che davano lavoro a 200 persone le cui famiglie si sostenevano con quello stipendio. Ma gli ambienti investigativi mantengono le bocche cucite. Intanto continuano ad arrivare gli attestati di solidarietà. Mimmo Lione, presidente Confcommercio Cassano esprime solidarietà al Gruppo Carlo Maresca Spa per il grave incendio che ha distrutto alcune strutture del Villaggio. “Auspico” dice Lione “che gli organi inquirenti facciano piena luce sulla vicenda e, qualora a seguito delle indagini la natura del rogo si confermasse dolosa e non accidentale, si tratterebbe dell’ennesimo inquietante episodio criminale ai danni di imprenditori che in questo territorio cercano di costruire, con grandi sacrifici e nel rispetto delle regole, realtà aziendali capaci di creare economia e occupazione”. “Dico” continua “ancora una volta che la legalità e la sicurezza sul territorio possono realizzarsi se tutta la comunità civile reagisce contro le logiche criminali della violenza e della sopraffazione. Tutti insieme, cittadini, associazioni, mondo imprenditoriale, associazioni di categoria, politica e istituzioni, dobbiamo essere protagonisti di una rivoluzione delle coscienze che faccia da argine contro la recrudescenza criminale che minaccia la sicurezza dei cittadini e soffoca ogni opportunità di crescita per il nostro territorio. La nostra comunità” conclude “non può però essere lasciata sola di fronte ad una criminalità sempre più forte e arrogante, che aggredisce importanti attività economiche, turbando la serenità di operatori e cittadini”.

Caterina La Banca

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