A Rossano e Corigliano scatta la protesta dei lavoratori in mobilità
Prosegue la protesta dei 90 lavoratori in mobilità assegnati ai comuni di Corigliano e Rossano. Questi, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico 2015-2016 nella città bizantina, hanno presidiato, nella mattinata di lunedì 5 ottobre, l’Istituto “Ettore Majorana” per lanciare il loro appello alle diverse autorità invitate alla cerimonia di inaugurazione. I lavoratori sono stati ascoltati dall’Arcivescovo della diocesi di Rossano-Cariati, S.E. Mons. Giuseppe Satriano, e dall’assessore regionale al lavoro, Federica Roccisano, dove i due rappresentanti istituzionali hanno manifestato il loro personale impegno per riuscire a trovare, in tempi brevi, una soluzione alla vicenda. Il contratto per i novanta lavoratori in mobilità in deroga (11 unità in forza al Comune di Rossano e 84 al comune di Corigliano Calabro), dopo aver partecipato ai tirocini formativi presso i due importanti municipi della fascia jonica cosentina, è scaduto lo scorso 30 settembre. Questi, a gran voce, chiedono alla Regione Calabria la proroga del contratto in modo tale da continuare a lavorare all’interno dei due Enti comunali. Le Amministrazioni comunali delle due città dell’area urbana Corigliano-Rossano, nei giorni scorsi, hanno inoltrato sia al Presidente Mario Oliverio e sia all’Assessore regionale al lavoro, Federica Roccisano, la formale richiesta di proroga del contratto per i lavoratori in deroga, motivata dalle necessità oggettive palesate dai due Enti nel dover far fronte alle numerose esigenze derivanti dall’alluvione del 12 agosto e per la quale il Consiglio dei Ministri, il 27 agosto scorso, ha decretato lo Stato di Emergenza che i due Comuni, insieme al nominato Commissario ad acta, sono stati chiamati a gestire. 90 unità in più, dunque, permetterebbe ai due comuni di gestire al meglio le diverse esigenze per quanto riguarda il buon funzionamento della macchina comunale.
Antonio Le Fosse