Rossano, Comune smentisce i Verdi: «Nessuna nuova antenna sulla Torre dell’orologio»
Nessun nuovo ripetitore installato sulla Torre dell’orologio di Rossano e, semmai, una conferma di un accordo che va avanti dal 2003. Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione comunale rossanese, arrivata in seguito a un comunicato dei Verdi diramato nella giornata di venerdì 23 ottobre, in merito alla presunta installazione di nuove antenne telefoniche sul monumento presente in Piazza Steri. Il partito del “Sole che ride”, citando l’approvazione della delibera 322 del 2015, ha evidenziato, nella nota di ieri, che «la compagnia telefonica H3G avrà a propria disposizione per i prossimi 6 anni, dietro un corrispettivo di 14.950 euro all’anno, la torre dell’orologio su cui installerà 4 antenne e una eventuale parabola».
I Verdi, inoltre, hanno attaccato l’amministrazione comunale spiegando che «l’inquinamento elettromagnetico è stato documentato da diverse Agenzie regionali e dall’Ispra in maniera abbondante nel corso degli anni, chiediamo che il Comune esibisca tutti i documenti relativi a questa operazione di svendita del patrimonio culturale che potrebbe mettere a rischio la salute della popolazione residente nel centro storico».
L’amministrazione comunale rossanese, tuttavia, ha specificato che non si tratterebbe di una nuova installazione, ma della ratifica di «un contratto già esistente e sottoscritto, a seguito di una delibera di Giunta comunale, nel lontano 2003, con un’importante azienda che fornisce servizi di telefonia mobile. Una convenzione onerosa che è stata rinnovata d’ufficio nel 2009, quando all’epoca i Verdi erano forza di maggioranza, e che sarà reiterata, con le medesime clausole, a seguito della delibera 322/2015. Che ha solo emanato un atto di indirizzo per procedere alla sottoscrizione del rinnovo contrattuale da parte degli uffici. Non solo, proprio per tutelare la salute ed il decoro del monumento, è stata specificato finanche la natura dell’impianto che non potrà essere differente da quella che ormai da 12 anni alberga in maniera invisibile sulla Torre».
L’amministrazione comunale della città bizantina ha anche chiarito che «il contratto, che sarà sottoscritto nei prossimi giorni, includerà clausole di salvaguardia del patrimonio artistico culturale e non consentirà nessuna ipotesi di eventuali nuove installazioni tecnologiche invasive che possano deturpare la Torre e che, soprattutto, possano creare rischi concreti alla salute dei cittadini».
Pasqualino Bruno