Alto Jonio flagellato dalla pioggia. Ancora frane ad Oriolo
Una pioggia incessante sta tenendo sotto scacco da oltre 48 ore l’Alto Jonio Cosentino. La violenta perturbazione che si sta riversando su tutto il territorio non vuole dare segni di cedimento, e il bilancio dei danni da essa causato continua a diventare sempre più pesante. Ad Oriolo si rivive l’incubo delle frane: dopo gli eventi calamitosi accaduti nel marzo scorso, la terra continua a franare incessantemente, mettendo in serio pericolo strade e abitazioni. Le maggiori criticità si registrano nel Centro Storico, dove un imponente distacco roccioso ha sfiorato la Cappella delle Virtù, oltre a comportare la chiusura della Porta S. Giacomo. Resta altissima l’allerta nei rioni S. Leo e Croci, già messi in ginocchio dalla frana che ha messo piegato Oriolo nei mesi passati. Numerose strade comunali e provinciali sono state interdette al traffico a causa della pericolosa caduta di massi e detriti sulla carreggiata, mentre sulla Ss 481, che rappresenta l’arteria principale verso Oriolo e verso la Basilicata é stato necessario l’intervento dei mezzi comunali e della Guardia di Finanza per mettere in sicurezza la viabilità. Resta problematica anche la circolazione sulla strada verso Farneta, e nelle contrade Santa Marina, Seggio, Spadarro, Salice e Sparto, dove il movimento franoso ha distrutto la strada che collegava Oriolo a Montegiordano. L’Amministrazione Comunale cerca di fronteggiare l’emergenza come puo’ e con i pochi mezzi e risorse a loro disposizione: il sindaco Bonamassa ha istituito il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile e ha disposto la chiusura delle scuole. Ma dall’Osservatorio Meteorologico di Oriolo non arrivano buone notizie. Alla mezzanotte del giorno 30, infatti, sono stati registrati 203,4 mm di pioggia, un record assoluto se si pensa che, storicamente, nel febbraio del 2000 sono caduti 128,6 mm e nel Dicembre 2013 sono stati registrati 100,4 mm. I valori sono stati forniti dalla banca dati dello stesso Osservatorio, e se anche la pioggia cessasse di cadere, i pericoli di frane e smottamenti non sarebbero di certo estirpati. Lo stato di
allerta resta altissimo, sul posto continuano ad operare incessantemente gli operai e i mezzi comunali, la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, gli uomini dell’Anas, per mettere in sicurezza il centro abitato e ripristinare la viabilità. L’Amministrazione intanto chiede a gran voce che si snellisca la macchina burocratica e che vengano messe in campo al più presto le risorse necessarie per garantire le sicurezza dei cittadini.
Non meno preoccupante la situazione degli altri comuni dell’Alto Jonio colpiti da questa forte ondata di maltempo. Il livello dei torrenti continua a salire avvicinandosi prepotentemente alle zone abitate: A Roseto viene costantemente monitorato il deflusso del Torrente Ferro, che lambisce la borgata marina. I lavori che hanno interessato la sponda sinistra del letto del fiume non sono sufficienti a garantire i livelli di sicurezza e da tempo si sollecitano ulteriori interventi che possano arginare la discesa del fiume anche sul versante rosetano. Sempre a Roseto, sul lungomare a causa delle abbondanti piogge – 135,8 mm registrati nella sola giornata di ieri – alcuni garages e seminterrati sono stati sommersi dall’acqua, rendendo necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. Molta attenzione destano anche le condizioni del mare, che da giorni batte violentemente sulle coste sospinto da un forte scirocco. In particolare c’é apprensione per il tratto di lungomare nord, in direzione del Castello Federiciano, zona in cui le onde arrivano a battere contro il muro di sostegno del lungomare e della sede stradale. Problemi anche lungo le strade interpoderali del territorio, mentre si registrano ulteriori danni alla strada di collegamento tra il centro storico e la borgata marina, già crollata nel 2012.
Resta costante il monitoraggio dei torrenti Satanasso e Saraceno, tra Villapiana e Trebisacce, anche se la portata d’acqua delle due fiumare sembra essere rientrata ampiamente nei limiti di sicurezza; crescono invece i pericoli per la circolazione lungo la statale 106. La principale arteria stradale sullo Jonio a causa delle incessanti piogge e al continuo traffico mostra pericolosi crateri sulla carreggiata e lungo i viadotti. Numerose le autovetture costrette a fermarsi per i danni alle sospensioni e ai pneumatici, e contestualmente aumenta il rischio di incidenti stradali.
Giovanni Pirillo