Ad Alessandria del Carretto la campanella non suona più. Dopo Materna ed Elementare, chiusa la scuola Media

Chiuso, a decorrere dal primo settembre 2015, l’ultimo segmento della scuola dell’obbligo: cade così, nonostante gli accorati appelli del sindaco Vincenzo Gaudio, l’ultimo brandello di Stato ad Alessandria del Carretto, “paese dei dimenticati”. In paese gli antichi vicoli sono ormai piombati nel silenzio più assoluto, perché è scomparsa forse per sempre la voce allegra e spensierata dei bimbi. Ai genitori dei pochi alunni rimasti, che ancora hanno il coraggio di resistere e di non andarsene come hanno fatto in molti perché mancano i servizi e soprattutto perché manca il lavoro, tocca ogni mattina vedere partire i propri figli con il pullman di linea alle 6.30 del mattino, quando ancora è buio, per vederli tornare il pomeriggio alle 15.00, quando specie nei paesi di montagna sta per calare la sera.
Prima la scuola Materna, poi la scuola Elementare e infine, con l’inizio dell’anno scolastico in corso, anche la scuola Media ha infatti chiuso i suoi battenti (dopo Castroregio è il secondo paese dell’Alto Jonio senza scuole, ndr). A nulla sono valsi i reiterati appelli del primo cittadino al Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “C. Alvaro” di Trebisacce, all’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione e al Dirigente scolastico provinciale di soprassedere alla chiusura della scuola in virtù delle condizioni di particolare disagio in cui si trova Alessandria del Carretto. Si tratta infatti del paese più interno e più alto di tutto il Comprensorio (1.000 metri sul livello del mare e 35 chilometri dalla Litoranea), con una viabilità molto disagiata, che d’inverno resta spesso isolato a causa delle abbondanti nevicate e dei frequenti smottamenti e frane che interrompono la Provinciale. Niente, non solo non c’è stato alcun ripensamento ma, «cosa molto più grave, da parte del funzionario che dirige l’ex Provveditorato agli Studi che è la massima autorità scolastica provinciale, non c’è stata alcuna risposta», da come racconta il sindaco Gaudio.
Sconfortato dal silenzio delle istituzioni, in un estremo tentativo di trovare ascolto, il primo cittadino ha scritto una lettera “toccante” al Presidente della Repubblica Mattarella, al presidente della Regione Oliverio e al presidente della Provincia Occhiuto. Ha cercato di toccare gli argomenti più sensibili per cercare ascolto, ma non c’è stato niente da fare. Senza la scuola, per “il paese dei dimenticati” il futuro è sempre più nero!
Pino La Rocca
Un’altro schiaffo alla Calabria. Dimenticata dallo Stato che sempre più dimostra di essere quel vecchio aguzzino piemontese che ci ha sottratto la libertà nel 1860