Castroregio, sindaco contrario a fusione comuni. «Non vogliamo perdere identità. Più attenzione a politica di montagna»
Barcollo ma non mollo: sembra essere questa la sfida di alcuni piccoli comuni dell’Alto Jonio nei confronti di chi, in presenza dell’oblio subito da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni, spinge per la fusione dei comuni come unica alternativa possibile. Fusione che -secondo qualcuno – porterebbe i comuni più piccoli a rinunciare alla propria storia e alla propria identità. E’ proprio dalla voglia di resistere che è nata l’ANPC (associazione nazionale dei piccoli comuni) a cui hanno aderito alcuni comuni del Comprensorio tra cui Castroregio e Nocara i cui sindaci partecipano attivamente alle iniziative condotte da questa associazione guidata dal presidente Franca Biglia sindaco di un piccolo comune del cuneese e di cui è referente Antonio Santagada sindaco di Castroregio.
«Da sindaco di trincea che si batte quotidianamente tra mille difficoltà per dare risposte ai cittadini – ha scritto il dottor Santagada – sono indignato per la pretesa di qualcuno, che si limita a ragionare con la sola logica dei numeri, di farci rinunziare alla nostra identità, alle nostre tradizioni, alla cultura popolare che contraddistingue i nostri piccoli paesi, carichi di storia e per fortuna contaminati dalla sacra voglia dell’appartenenza da parte dei loro abitanti, tenacemente ancorati alle radici». Del resto, secondo quanto riferisce Santagada, la maggior parte dei piccoli comuni, insediati in particolare nelle tre regioni del Piemonte, della Lombardia e del Veneto, ben il 71% è comune montano con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, per cui, per arrivare alla soglia di 10mila abitanti, è necessario accorpare territori distanti tra loro fino a 50 chilometri. In Calabria i piccoli comuni sono 231 su 402 e gestiscono la maggior parte di un territorio a forte rischio idrogeologico.
«Ma veramente si pensa – scrive il sindaco di Castroregio entrando nel merito con dati alla mano – che accorpando comuni distanti tra loro anche più di 10 chilometri si possa garantire una riduzione di spesa?». Invece di proporre la fusione dei comuni come panacea, secondo il referente zonale dell’ANPC bisognerebbe prestare maggiore attenzione alla politica della montagna che sta producendo il graduale ma inesorabile spopolamento dei piccoli comuni che un tempo vantavano un’economia vivace e florida. «E poi – ha aggiunto il dottor Santagada – non si fa nessun riferimento alle radici storiche e culturali, nessun accenno al diritto dei cittadini di voler restare, a dispetto di tutto e di tutti, nel loro paese di origine, di non doversi inurbare forzatamente per andare magari a morire nella periferia squallida e senza anima di una metropoli».
Pino La Rocca
Ha ragione il sindaco di Castroregio.L’unione dei comuni (si sono inventati anche questa)non serve a niente.LìItalia è fatta di comuni e ognuno di essi deve continuare a vivere con i propri servizi,usanze e costumi.
Conosco bene il Sindaco di Castroregio:non penso che il mio collega Santagada sia attaccato alla poltrona di primo cittadino.Non ne ottiene sicuramente dei benefici.Chi fa o ha fatto politica,dovrebbe sapere che ,oggi, non è facile fare il Sindaco,anche a Castroregio.Tutto viene incolpato al Sindaco,anche il calo demografico(mi viene da ridere).Venga il signor Lufrano a Castroregio a dare il suo contributo.Forse se tutti ci dessimo da fare,non solo a parole,si aprirebbero nuovi orizzonti di speranza per un futuro migliore anche per questo piccolo e grande COMUNE.
Forza Castroregio, resistere per non scomparire, d’altronde moltissimi piccoli comuni d’Italia di fusione non vogliono assolutamente saperne, le fusioni esistono solo per i servizi , ma non per far sparire il nome del comune, le origini, tradizioni, costumi e usi.Quando un Comune subisce una fusione gli abitanti perdono la propria identità !!!
vero solo in generale quello che dice il sindaco di castroregio. nello specifico e nella realtà castroregio ha perso la sua identità nel momento in cui lui è diventato sindaco di castroregio.
venti anni solo al comando come berlusconi ed ecco i risultati :zero natalità,zero e cc. zero in tutto un dormitoio per anziani . in sintesi all’articolo il suo problema non è la perdita dell’identità del paese che vi assicuro non gliene frega niente ma la perdita della poltrona.
poi invece sull’unione dei comuni anche io non sono d’accordo.
firmato pasquale ex geometra comunale ex presidente della squadra di calcio di castroregio.
amo questo paese dove sono nato e cresciuto e lavorato e sono altrettanto arrabiato con chi ha ridotto il più bel paese del mondo un dormitoio.a tutti con affetto e buon natale a tutti quelli che mi leggono
Conosco bene il Sindaco di Castroregio:non penso che il mio collega Santagada sia attaccato alla poltrona di primo cittadino.Non ne ottiene sicuramente dei benefici.Chi fa o ha fatto politica,dovrebbe sapere che ,oggi, non è facile fare il Sindaco,anche a Castroregio.Tutto viene incolpato al Sindaco,anche il calo demografico(mi viene da ridere).Venga il signor Lufrano a Castroregio a dare il suo contributo.Forse se tutti ci dessimo da fare,non solo a parole,si aprirebbero nuovi orizzonti di speranza per un futuro migliore anche per questo piccolo e grande COMUNE.