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Mandatoriccio, l’assessore Mazza all’attacco: «Nessun sequestro del depuratore comunale; dai media notizie false»

Mandatoriccio, l’assessore Mazza all’attacco: «Nessun sequestro del depuratore comunale; dai media notizie false»
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Il depuratore comunale di Mandatoriccio non è stato posto sotto sequestro. A puntualizzarlo è l’assessore all’ambiente della cittadina del basso ionio, Filippo Mazza, in risposta da alcune notizie apparse sugli organi di stampa tra mercoledì e giovedì.

«Non ci risulta, rispetto all’iniziativa riportata sulla stampa – ha specificato Mazza – la citata presenza dell’Arpacal (durante le operazioni fatte dalla guardia costiera di Corigliano nei giorni scorsi ndr), le cui analisi in nostro possesso sono per altro in regola. Se vi sono delle gravi responsabilità generali, in tema di mancato collaudo di impianti di depurazione consegnati all’ente, queste dovrebbero essere individuate presso l’ufficio del commissario regionale per l’emergenza ambientale».

Non manca, poi, qualche frecciata da parte dell’assessore all’ambiente di Mandatoriccio. «Con l’estate alle porte, visti i numeri e le presenze registrate negli ultimi due anni e considerato l’impegno costante e documentato dell’esecutivo in tema di tutela dell’ambiente, ci si riserva – ha aggiunto Mazza – di assumere ogni iniziativa a tutela dell’immagine della città e dei suoi operatori turistici e commerciali. E’ curioso registrare, del resto, da una parte la solerzia mediatica preferita su notizie diffuse in modo errato e che danneggiano un’intera comunità e le proprie attese ed esigenze di proiezione e sviluppo turistici; dall’altra, invece,  l’assenza di ogni notizia o di inchieste giornalistiche sull’incomprensibile dilazione, da parte delle autorità competenti, rispetto alla individuazione certa della linea di demarcazione demaniale, iniziativa importante da molti punti di vista e su cui l’amministrazione comunale ha intrapreso da anni un’iniziativa forte e trasparente».

«Piuttosto – ha sottolineato Mazza, che ha anche ribadito piena fiducia nella ditta che gestisce l’impianto – le inchieste giornalistiche serie dovrebbero farsi carico di spiegare al territorio come mai questi e altri impianti, sono stati consegnati anni addietro al Comune dall’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale, senza alcun collaudo».

Non sono mancate, inoltre, alcune dichiarazioni da parte del sindaco Donnici sulla vicenda. «Questa squadra amministrativa è impegnata in prima linea, ogni giorno, con metodo e scelte anche forti che sicuramente non meritano questi scoop inutili ed infondati, deleteri da ogni punto di vista. Sono stati sequestrati, da quanto ci risultano, circa 40 metri cubi di fanghi, depositati regolarmente nelle vasche di essiccazione, non dunque l’impianto di depurazione e senza alcun effetto inquinante, diretto o indiretto. Quei fanghi – ha precisato il primo cittadino di Mandatoriccio – non erano affatto debordanti verso il mare, ma contenuti e dunque al sicuro».

«Per quel che ci riguarda – ha concluso Donnici – vogliamo collaborare con tutte le autorità preposte. Ma va fatta chiarezza su molte cose e su responsabilità che sicuramente non ci appartengono. Una cosa è certa: non possiamo tollerare lo sciacallaggio mediatico, inutile ad ogni scopo. La regione Calabria si preoccupi piuttosto di rendere efficienti tutti gli impianti, come il nostro, che rischiano l’obsolescenza. In tal senso, noi stessi abbiamo chiesto dei finanziamenti all’assessorato regionale all’ambiente, ovviamente senza mai avere riscontri in merito. Purtroppo, i fatti sono questi. Il resto è disinformazione. Inutile a questo territorio».

 

Pasqualino Bruno     

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