Castrovillari, direttivo Pd invita a modificare attuale legge elettorale. «Tra un anno si rischia di nuovo il porcellum»
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Riceviamo e pubblichiamo
La straordinaria vittoria del PD e del centro sinistra a Castrovillari è importante non solo per i risultati ottenuti ma anche e soprattutto per il metodo democratico messo in atto e per il grande coinvolgimento popolare a partire dalle primarie. Considerato lo stato in cui versa ancora il PD in Calabria, questa esperienza locale rappresenta una specie di “Primavera di Praga” e, per questo da Castrovillari può partire un vero processo di rivoluzione democratica nel PD Calabrese. La cosiddetta antipolitica raccoglie consensi dove c’è “mala politica” non certamente a Castrovillari dove il programma elettorale del centrosinistra è stato costruito dal basso con il coinvolgimento dei cittadini e ipotizzando uno sviluppo possibile.
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Luigi Gallo (direttivo circolo Pd Castrovillari)
A Castrovillari sono state organizzate e svolte delle primarie vere, cioè, su ben 5 candidati, oltre 3000 cittadini hanno scelto il candidato a sindaco del centro sinistra. Alla luce di questa esperienza e di questi risultati ottenuti dal PD a Castrovillari, come dirigenti e militanti del circolo del PD di Castrovillari, abbiamo il dovere di far valere questo risultato ottenuto attraverso il metodo della massima partecipazione democratica per contribuire a migliorare, proprio sul piano della democrazia, delle proposte e della concretezza, il nostro partito. Tanti sono gli argomenti sui quali possiamo intervenire e contribuire a garantire la democrazia. Per esempio, tutti noi, da anni ormai, riconosciamo che il parlamento Italiano è composto, non di rappresentanti eletti dai cittadini ma, al contrario, di nominati in base ad una legge elettorale del 2005.
I partiti del centrosinistra e il PD (da quando esiste), hanno sempre criticato questa legge elettorale ma, nonostante tutto, in 7 anni, non si è mai affrontato in modo determinante a livello parlamentare questo problema. Il motivo di questo disinteresse reale è molto semplice, c’è un conflitto di interessi nel senso che i parlamentari nominati non hanno interesse a votare una legge che non li nomina più. I risultati drammatici prodotti dall’attuale legge elettorale sono evidenti anche in Calabria, basta pensare ai quattro nominati senatori del PD alle ultime elezioni politiche: due di questi hanno cambiato partito, una sta al nord e dell’altro non si hanno notizie. Non è normale che in un partito come il PD in una regione come la Calabria scompaiono ben 4 senatori eletti (nominati) in questa regione. Per quanto riguarda i deputati nominati in Calabria, non credo sia molto difficile capire se rispondono al territorio oppure a chi li ha nominati, la vicenda della soppressione dei cosiddetti tribunali minori in Calabria compreso Castrovillari li vede completamente defilati. Questo defilarsi, ovviamente, riguarda i parlamentari calabresi di tutti i partiti. Per le ragioni citate, è evidente, che l’attuale legge elettorale che, con le liste bloccate, affida il potere a qualcuno di nominare i deputati e i senatori della Repubblica, si può modificare solo se la pressione viene dal basso ed in modo determinante, dai territori, soprattutto da postazioni di vittorie elettorali inequivocabili come nel caso di Castrovillari. Se il PD di Castrovillari avvia questa battaglia, può svolgere un ruolo di stimolo per altre realtà sia del nostro territorio che di altri territori Italiani. Il metodo del coinvolgimento di massa sul tema della legge elettorale, naturalmente, è alternativo a qualsiasi raccolta di firme “alla chetichella” contro questo sistema elettorale. Se non si fa questo, si rischia, fra meno di un anno, di andare a votare per le politiche con l’attuale legge elettorale e, questo argomento, evidentemente, sarà oggetto di attacco concentrico da parte dei movimenti dell’antipolitica con prevedibili risultati catastrofici. Il momento congressuale del PD Calabrese, che, data l’attuale situazione, partirà, come si spera, dai territori e quindi dai circoli, può essere una occasione per “investire” ai vari livelli organizzativi del partito in Calabria lo straordinario risultato di Castrovillari evitando così il rischio di essere “colonizzati”, “imbavagliati” o, diventare “terra di conquista”. La prima cosa da fare, ovviamente, è quella di evitare l’utilizzazione del sistema delle liste bloccate per eleggere i nostri rappresentanti interni al Pd nelle assemblee regionali, provinciali, ecc..
Luigi Gallo
(Direttivo circolo PD Castrovillari)