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Il ritorno di Samuele Bersani. A Cosenza il suo tour “fortunato”

Il ritorno di Samuele Bersani. A Cosenza il suo tour “fortunato”
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Le parole di Samuele Bersani hanno scaldato il Teatro Rendano di Cosenza dove, martedì (7 marzo) è sbarcato il tour del cantautore emiliano “La Fortuna che abbiamo”, dal nome del suo ultimo progetto discografico. Un’attesa già iniziata lo scorso anno quando era in programma l’inizio della tournée, rimandato poi a causa di un “incidente di percorso” alle corde vocali che lo ha costretto a stare fermo ai box. Un ritorno in grande stile, un viaggio in musica che rivive 25 anni di carriera. La data zero a Fermo, la prima tappa a Roma il 21 febbraio, fino a toccare diverse città tra cui, appunto, Cosenza. I fan più affezionati hanno raggiunto il teatro sin dal pomeriggio proprio a dimostrare quanto il cantante emiliano sia mancato ai “suoi” ma anche all’intera musica italiana.

17191369_1971062163122826_5535480747132949680_nQualità, ironia, garbo e raffinatezza sono le doti che Samuele ha sfoderato sul palcoscenico di un luogo “dalla indiscussa bellezza architettonica. Ma poi, si sa, l’architettura non è niente senza il calore umano”. Ed è così che il cantautore (tre targhe Tenco) ha salutato coloro che “hanno preferito lui a Napoli-Real” dicendo fin da subito che “avrebbe parlato poco e cantato soltanto”. A benedire il suo spettacolo, il “Mostro”, canzone con cui nel 1991 aprì un concerto di Lucio Dalla e da cui iniziò tutto, a soli 21 anni. Lucio, colui che – dichiara lo stesso Bersani – “mi ha regalato la realtà e la lealtà di un sogno. Un dono che non ho ancora finito di scartare”. E non poteva mancare, durante la serata, il ricordo al grande della musica italiana, prematuramente scomparso, con “Canzone”. “Non importa se l’ho scritta io, l’importante è che ogni volta l’effetto è questo”. Mani alzate, coinvolgimento, un susseguirsi di emozioni rinnovate canzone dopo canzone, in barba a reflusso e corde vocali.

“Chicco e Spillo”, “Spaccacuore”, “Giudizi Universali”, “Coccodrilli”, “Replay”, “Lo scrutatore non votante”, “Le mie parole”, “Una delirante poesia”, “Il pescatore di asterischi”, “Chiedimi se sono felice”, fino al successo del fortunato album “Nuvola Numero Nove”, con l’autobiografica “En e Xanax”, sono solo alcune delle oltre venticinque canzoni, numero simbolico e fortunato, cantate nelle due parti dello spettacolo. La seconda, particolarmente “social”, dal momento che alcuni brani proposti sono stati scelti proprio dai fan durante un sondaggio lanciato da lui stesso sulla sua pagina facebook. “La Fortuna che abbiamo” la canzone più gettonata, forse a voler significare che, per chi ama la sua musica, avere un artista come lui nel panorama italiano “è davvero una fortuna”. Affetto che il cantautore ha ricambiato con mille sguardi e quella mano sul cuore che vale più di mille parole, anche per chi con le parole emoziona.

Federica Grisolia

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