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Amendolara difende il suo mare. Inizia posa dei massi contro pesca a strascico

Amendolara difende il suo mare. Inizia posa dei massi contro pesca a strascico
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Tra qualche settimana il Comune di Amendolara potrà inaugurare una particolare opera che prevede la posa in mare di grandi massi dissuasori che dovranno limitare quella pesca a strascico che nel corso degli anni ha devastato i fondali. Sono iniziati ufficialmente sabato mattina al porto di Corigliano i lavori per la posa di circa 400 massi di 13 tonnellate l’uno che saranno calati sui fondali del mare di Amendolara per tutti i circa 7-8 km di costa ad una distanza di poco meno di un chilometro dalla battigia per una profondità di una decina di metri.

2Il sindaco Antonello Ciminelli che ha fatto e farà di questa opera il fiore all’occhiello della sua politica ambientale, l’ha già identificata come motore propulsore per il rilancio del mare in qualità di marcatore identitario sia in chiave di ripopolamento della flora e della fauna (nel giro di pochi mesi il mare di Amendolara dovrebbe riacquisire la pescosità di un tempo) sia in ottica turistica per la definitiva consacrazione della “Secca” (la leggendaria isola Ogigia).

Ciminelli si è recato personalmente al porto di Corigliano per dare il benvenuto all’equipaggio del moto pontone “In Mare I”, capitanato da Carmine Napoletano, che ha attraccato proveniente da Taranto alle dipendenze della ditta Prisma di Napoli che effettuerà i lavori finanziati dalla Regione Calabria per un importo di circa 450.000 euro e progettati da due tecnici di Amendolara, l’ingegner Carmine Pitrelli e l’architetto Vincenzo Renne. Che hanno capitalizzato l’importante lavoro di consulenza realizzato dal compianto Michele Pastore, biologo marino e primo ricercatore Iamc-Cnr di Taranto. Con Ciminelli, si sono recati al porto di Corigliano anche il presidente del Consiglio Comunale, Luigi Sisci e il presidente dell’Ogigia Diving Center di Amendolara, Pino Golia.

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Nel corso della giornata di sabato sono stati caricati i primi massi sul moto pontone che nella giornata di lunedì “salperà” alla volta di Amendolara dove inizieranno le operazione di posa di questi blocchi di calcestruzzo, mediante bilancieri autosgancianti, così come previsto dalla mappatura dei fondali effettuata nei giorni addietro. Il moto pontone farà la spola tra il porto di Corigliano, dove caricherà i massi, e il mare di Amendolara dove i blocchi verranno posati sul fondale. «Il percorso che ci ha accompagnati alla giornata odierna è stato lungo e spesso tortuoso – commenta il sindaco -. Come amministrazione abbiamo scommesso sul mare sin dal primo giorno. Questo progetto (tra i pochissimi in Italia, ndc) – travalica i confini di Amendolara. L’opera apre a nuove opportunità sia turistiche e dunque economiche per tutto l’Alto Jonio».

Vincenzo La Camera

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Luigi Sisci
Luigi Sisci
7 anni fa

Un progetto che abbiamo inseguito con testardaggine e caparbietà dal 2012 tra scetticismo ed illazioni sulla perdita del finanziamento e che ora ha raggiunto con grande soddisfazione la sua realizzazione. Tra 15gg circa, il nostro mare non perderà le cicatrici perpetrate in 50 anni di deturpazione ma avrà il giusto riscatto per tornare alla vita.

Sal
Sal
7 anni fa

il mare va difesto senza se senza ma. Continuo a chiedermi : l’Italia è “sparpagliata” anche geograficamente ?

Cristian
Cristian
7 anni fa

Tutto il rispetto. Così dovrebbero fare tutti i comuni.

massimo montali
massimo montali
7 anni fa

Non capisco come possa un comune avere competenze nell’ambito della pesca.
Mi piace il progetto , ma nelle marche quando parliamo di queste cose si balla tra regione e ministero