«Che fine ha fatto l’Ospedale della Sibaritide?». Gallo interroga Oliverio
L’ospedale unico della Sibaritide non c’è e chissà se e quando si farà. Il consigliere regionale Gianluca Gallo, da poco riammesso tra gli scranni di Palazzo Campanella, d’intesa col Comitato popolare che da tempo si batte per la realizzazione dell’opera, ha deciso di presentare un’interrogazione rivolta al Governo regionale, per chiedere lumi sullo stato delle procedure e, soprattutto, sull’avvio dei cantieri. «Nei giorni scorsi – ricorda Gallo – con una lettera aperta il Comitato ha interpellato gli amministratori locali ed i consiglieri regionali del territorio auspicandone il coinvolgimento in quella che è una battaglia di civiltà, a tutela del diritto alla salute di una delle aree più urbanizzate ed importanti della Calabria, pesantemente colpita dal taglio dell’offerta sanitaria e dalla soppressione di ospedali, in ossequio al piano di rientro dal debito sanitario».
Prosegue l’esponente della Cdl (nella foto): «Non si può tacere di fronte alla vergogna di un governo regionale che il 3 novembre ha mandato il delegato del presidente alle questioni sanitarie, l’ex consigliere regionale Franco Pacenza, a dire che dopo rinvii e ritardi non si è più nemmeno in grado di fornire la data di apertura dei cantieri, perché la società che avrebbe dovuto realizzare l’opera non c’è più e non si sa ancora chi la sostituirà, ammesso che vi sia la volontà di procedere». Eppure, ricorda Gallo, «soltanto lo scorso luglio proprio la giunta regionale, per bocca di Oliverio e del dirigente del settore infrastruttura, aveva gaudiosamente annunciato l’approvazione del progetto esecutivo (nella foto in alto) e l’intenzione di partire con un primo stralcio per le opere propedeutiche. Invece, ad oggi, restano mortificati il diritto alla salute e pure le aspettative di centinaia di imprese e lavoratori dell’indotto che confidavano di poter trovare proprio nell’avvio dei lavori per l’ospedale una boccata d’ossigeno».
L’opera dovrebbe costare 61 milioni di euro (ritagliati nel bilancio regionale 2017) più 19 milioni (tratti dal Fondo di sviluppo e coesione e destinati all’acquisto delle necessarie attrezzature sanitarie). «Siamo di fronte al rischio – conclude Gallo – che un’opera tanto attesa si trasformi in un miraggio. Per scongiurare tale eventualità, solleciteremo l’incerto governo regionale all’assunzione delle proprie responsabilità, senza far mancare la nostra collaborazione. Ma è necessaria chiarezza da parte del governatore e dei suoi collaboratori». In primis, quella sulle prospettive future, dopo la chiusura della parentesi Tecnis: «Come si intende adoperarsi per garantire in tempi certi e brevi l’apertura dei cantieri legati alla realizzazione dell’ospedale unico della Sibaritide Corigliano-Rossano?». Gianluca Gallo lo chiede ora, nero su bianco, nell’interrogazione depositata in mattinata in Consiglio regionale.
Redazione