Castrovillari. Brutale aggressione in carcere, due agenti feriti alla testa
Ancora violenza in carcere esercitata dai detenuti contro gli agenti di vigilanza. Dopo l’aggressione presso l’Istituto di Rossano appena un giorno fa, due Assistenti Capo della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti nell’Istituto di Castrovillari. L’episodio si è verificato ieri pomeriggio (venerdì), dopo le 14 circa, nella rotonda piano terra della sezione maschile. Un detenuto di origini egiziane, preso da un raptus di follia a seguito del rigetto di un permesso premio, ha aggredito un agente con una maniglia di ferro ben occultata colpendolo alla testa; in seguito, ha aggredito un altro detenuto reo di aver difeso l’agente sanguinante a terra. Un altro collega di servizio, accorso in aiuto, è stato a sua volta aggredito dall’egiziano che lo ha colpito alla fronte. Il detenuto è stato portato in isolamento, mentre i due agenti sono stati medicati presso il Pronto soccorso cittadino, rispettivamente con 15 e 10 punti di sutura alla testa. Uno di loro è vivo solo grazie alla prontezza di coprirsi il capo con le braccia.
«Quanto accaduto – dichiarano il segretario regionale dell’USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) Giorgio Federico e il vice Vincenzo Ventura – è indice di come sia diventato pericoloso lavorare in carcere per chi porta l’uniforme. Due aggressioni gravissime a poche ore di distanza l’una dall’altra. Tutto questo grazie alla mano larga dell’attuale Governo nei confronti dei detenuti, insieme alla completa assenza dell’amministrazione centrale e regionale penitenziaria. Questi – aggiungono – sono gli effetti della cosiddetta vigilanza dinamica, delle celle aperte, e dei benefici premiali concessi indistintamente ai detenuti nonostante i gravi episodi che si verificano in tutte le carceri. E’ ormai evidente a tutti che è arrivato il momento di dotare tutti gli agenti di strumenti idonei a contrastare le continue aggressioni che subiscono giornalmente».
«Chiederemo al Dap – concludono Federico e Ventura – l’allontanamento immediato dei detenuti che si sono resi responsabili dei gravi episodi di questi giorni».
Federica Grisolia